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ADRIAN CANNAVARO, BUON SANGUE NON MENTE

31.03.2022 | 13:00

Il Sassuolo ha vinto la 72ª edizione della Viareggio Cup, battendo ai rigori la sorpresa del torneo, l’Alex Transfiguration (compagine nigeriana) nella finale disputata ieri al “Mannucci” di Pontedera.

Si tratta del secondo successo nella storia per il Sassuolo nella prestigiosa competizione giovanile, a dimostrazione di un egregio lavoro con i giovani da parte della compagine emiliana. Ad alzare il trofeo al cielo è stato il capitano, Adrian Cannavaro.

Un cognome non banale e non si tratta di una coincidenza. Il classe 2004 è infatti il secondogenito di Paolo Cannavaro, ex difensore proprio di Sassuolo e Napoli, e ovviamente nipote del più celebre Fabio, Campione del Mondo 2006 con la Nazionale italiana e Pallone d’Oro lo stesso anno.

Ancora un Cannavaro ad alzare al cielo una Coppa, un segno importante, di continuità, di una famiglia che ha il calcio nel dna e il successo nel sangue. Una generazione di fenomeni che continua, o almeno così si spera. Per Adrian la soddisfazione di alzare al cielo la Coppa Carnevale, sotto gli occhi di papà Paolo, ex giocatore neroverde.

Adrian, napoletano, classe 2004, che compirà 18 anni il prossimo 10 maggio, ha siglato ben 2 gol in 6 presenze al Viareggio appena concluso. Un bottino non da poco per chi di mestiere non fa l’attaccante. Adrian infatti è un difensore centrale, che può adattarsi anche al ruolo di terzino destro, posizione dove ha giocato in semifinale e finale del Torneo di Viareggio appena vinto.

Adrian fa parte dell’Under 18 del Sassuolo, di cui è capitano e leader. E’ stato convocato alcune volte nella Primavera del Sassuolo, senza però mai esordire. Oltre al Torneo di Viareggio, Adrian è anche stato protagonista nel campionato Under 18, dove al momento ha totalizzato 18 presenze, segnando un gol.

Come si legge nei vari report sul ragazzo, Adrian ha già la determinazione e lo spessore del padre e dello zio, entrambi difensori, che certamente potranno indirizzarlo per migliorare e per arrivare a calcare i grandi palcoscenici tra qualche anno.

E’ certamente un elemento di grande spessore, un talento da provare a coltivare per il club emiliano. E’ fratello di Manuel, classe 2002, che quest’anno sta già iniziando ad affacciarsi al professionismo, avendolo il Sassuolo girato in prestito al Taranto, in Serie C.

Insomma, come si suol dire, “buon sangue non mente”, per un giovane, che ha iniziato a togliersi le sue prime soddisfazioni da calciatori e che, con il lavoro e la dedizione, potrà cercare di ripercorrere una carriera importante come suo papà e magari, come suo zio.

Foto: Twitter Sassuolo