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Monchi: “La mia infanzia? In ogni ricordo c’è un pallone. Io come Mertens, non avevo idoli”

01.12.2017 | 13:33

Monchi, direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Bruno Gallego raccontando alcuni aneddoti legati al suo percorso calcistico: “In ogni ricordo della mia infanzia c’è un pallone. Una strada, un campo ricavato in qualsiasi posto e amici giocando a calcio. Era solo un divertimento. Poi la scuola calcio e la prima squadra che mi ha tesserato. Ho iniziato a giocare in una squadra chiamata Aguila. Dopo un anno passai al San Fernando, la squadra della mia città. Un anno e mezzo dopo mi chiamò il Siviglia.Due stagioni nelle giovanili, nove in prima squadra, una da team manager e poi diciassette-diciotto da direttore sportivo ed eccomi a Roma. L’altro giorno ho letto un’intervista a Mertens in cui diceva che lui da bambino non aveva un idolo, voleva solo giocare a pallone: mi sono visto rappresentato in queste dichiarazioni, non c’era un portiere che fosse il mio idolo, uno che mi levasse il sonno. Volevo solo giocare”.

Foto: Roma Twitter