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Spalletti: “Perisic? Lo vedo come futuro capitano, ha qualità incredibili. Su Gagliardini e Joao Mario…”

09.09.2017 | 16:15

Spalletti

Luciano Spalletti, tecnico dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigili del lunch match in programma domani alle 12:30 con la Spal a San Siro: “Com’è ho ritrovato la squadra dopo la sosta? Da quanto ci siamo conosciuti si cerca di ricreare un lavoro. Il fatto che vadano in nazionale è soltanto qualcosa in più. Devono tornare e darci un contributo anche senza allenamenti. Rifinitura utilizzata per entrare con la testa dentro al match. Convinto che faremo bene. Gagliardini o Vecino? Gioca Gagliarini. È un gran calciatore e se non l’ho fatto giocare prima è solo perché servivano altre caratteristiche. Voglio che i miei calciatori sentano tutti la mia fiducia. Joao Mario è uno di questi. Giocatore straordinario sotto l’aspetto tecnico e di quantità. Domani però saremo una squadra che dovrà essere in grado di sovrastare un’altra squadra. Avvio di stagione positivo? Mi aspettavo di fare bene al di là dei risultati, anche se è con quest’ultimi che vinci. Credo però sia essenziale far vedere dove si vuole andare, con le intenzioni ben chiare e in evidenza. I giornalisti tendono a creare o il fenomeno o il fallito. Il primo è quello che vince, il secondo sono le altre nove che ci provano. Il mio obiettivo è lavorare bene. Non prometto niente: so che per vincere lo scudetto bisogna migliorare di 50 punti. I gol da soli non bastano. Le classifiche dei cannonieri non valgono per vincere il titolo. I risultati contano e per farli, bisogna vincere tante partite. Gare come quelle di domani vanno portate a casa. Cos’è per me l’Inter? Mi sembra di non esagerare quando si dice di me che sono un uomo di azione. Uno che ha sentimento, a cui piace fare bene il suo lavoro. Il calcio e i miei giocatori diventano la mia ossessione perché devo riuscire a far funzionare la squadra. Ce la metto sempre tutta. Perisic è il vero grande acquisto dell’Inter? Dico solo che la società ha fatto un buon lavoro. Tutti lo stimiamo come calciatore e persona. Lo vedo come futuro capitano dell’Inter anche se di capitani ce ne vogliono più di uno, indipendentemente dalla fascia al braccio. Ivan ha qualità incredibili, la sera resta sempre ad allenarsi da solo a seguire metodologie moderne per raggiungere il massimo. Dovrà però farci vedere tutto questo in campo. Me lo aspetto e lui è ormai pronto e completo. Il nostro vero obietivo? Dobbiamo creare qualcosa da cui poter proseguire e non ripartire da zero. Teniamo bene a mente i nostri punti fermi, al di là del costo del cartellino del calciatori. Se questi sono convinti di poter dare 10, secondo me si può anche arrivare a 12, ma poi non bisogna tornare indietro. Se pensano di poter andare in Champions, dobbiamo fare il check-in in queste gare. L’anno scorso se ne è portati a casa pochi. Senza niente togliere alla società, nel calcio c’è la legge dei presuntuosi che vengono puniti. Qui si lavora per puntare al meglio. Tutti ci mettono in condizione di sviluppare il lavoro migliore. Il mio staff come detto è l’estensione di me stesso. È un piacere si sia citato Mourinho. È anche merito suo se domani ci saranno 60 mila persone. Quando per tutta la settimana cerchi di allertare i ragazzi per la pericolosità del match, lo fai cercando di far capire che nessuno dovrebbe essere più motivato di noi. Questi i tifosi esprimono la loro fiducia che va ripagata. E in questo contesto, i meriti sono di Moratti, di Mourinho, di Zenga e di tantissimi altri che hanno reso grande l’Inter. La Spal di Semplici? Faccio gli auguri a Leonardo per ciò che è riuscita a fare con la SPAL e con lui tutti coloro che hanno aiutato questa squadra a tornare al top. Ero piccolo e ancora la ricordo. La Toscana è la terra del palio, ci si sfida a pochi metri di distanza. C’è possibilità di fare gavetta. Ci sono tantissime squadre e questo aiuta a crescere a pane e strategie. Questo incide ma non dimenticare Coverciano che certamente consente a tutti di migliorare”.

Foto: sito ufficiale Inter