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Il Napoli, i profeti della metafisica e quelli che leggono il futuro

09.11.2022 | 18:25

Viviamo in un mondo surreale. E spesso si parla di metafisica (…) con l’avvento di personaggi che – testuale – “presumono di formulare ragioni risolutive mediante procedimenti estremamente cerebrali o astrusi”. Il problema è che questi personaggi adattano al calcio concetti del genere: trattasi di venditori di fumo e di presunti depositari di verità ridicole tramite inesistenti palle di vetro. Prendiamo il momento del Napoli: non si tratta di essere tifosi, ma di riconoscere la realtà. Noi non siamo tifosi, cerchiamo solo di capire quanto sta accadendo e quanto è sotto gli occhi di tutti. I punti sono 38 in 14 partite, una marcia trionfale in campionato lasciando perdere la Champions che è un altro discorso. Ora, in una situazione normale si farebbero i complimenti, per una prova di forza dietro l’altra e per la qualità del gioco riconosciuta a livello europeo da più grandi allenatori. Invece no: gli specialisti della metafisica parlano di cedimenti dietro l’angolo, “perché sai Spalletti di solito…”, “perché è impossibile mantenere questo ritmo”, “perché vedrai che la sosta per i Mondiali…” Secondo queso ragionamento prevenuto, è scritto che andrà così. E quindi sarebbe scritto che le altre vincerebbero sempre o quasi, avanti con questo delirio da quarto mondo mediatico. Basterebbe dire: il Napoli ha strameritato, complimenti, per fortuna c’è chi lo fa. Basterebbe aggiungere: se il Napoli continuasse così, potrebbe stracciare tutti i record. Che poi sarebbe lo stesso assunto, ah la metafisica, di chi prevede crolli immediati. In un caso o nell’altro oggi non abbiamo controprove, certo: ma se un orologio funziona perfettamente è più facile che anche tra un mese spacchi il minuto oppure che si frantumi? Invece, si prevede solo in funzione di un disastro annunciato da gennaio in poi. E non si può prevedere in funzione di una conferma di simile andamento legittimato da un lavoro fantastico e da un’idea di calcio bellissima. Questa è l’Italia, oggi: popolo di santi, poeti, navigatori e profeti della metafisica (alias invidiosi in servizio permanente effettivo).

Foto: Logo Napoli