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TRAORÉ, IL RAMPANTE DELL’EMPOLI: TALENTO PURO SOGNANDO SNEIJDER E NAINGGOLAN

28.10.2018 | 12:00

Unite un bel tiro, un buon dribbling ed una duttilità smisurata ad una carta d’identità che lo vede appena maggiorenne ed otterrete Hamed Junior Traoré. E se ai più questo nome dirà poco se non magari ricordarlo per una prestazione senza sfigurare contro i campioni della Juventus forse ora dovrete ricredervi perché c’è più di qualche buona ragione per credere che sentiremo ancora parlare di lui. Nato in Costa d’Avorio, ad Abidjan, il 16 febbraio 2000, Traoré si trasferisce da bambino in Italia con la sua famiglia ed è qui che comincia a tirare i primi calci ad un pallone. Il piccolo calciatore si stabilisce in Emilia Romagna in un paese a metà strada fra Parma e Reggio Emilia. Ed è in questi posti che l’attuale giocatore dell’Empoli inizia a cimentarsi con il calcio agonistico finendo per essere tesserato per una società giovanile dilettantistiche del posto, vale a dire il Boca Barco. Il giovanissimo calciatore viene quindi notato da Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile del Parma, che tenta immediatamente di prelevarlo, salvo poi desistere per il fallimento dei crociati. Per Traoré però la delusione per il mancato salto in un club di livello dura poco in quanto subito dopo si fa avanti l’Empoli assieme al Milan ed alla Juventus. Una sfida di mercato sulla carta ardua, ma che vede alla fine vittoriosi i toscani che riescono dunque a farlo entrare nella propria cantera. Anche qui le qualità del ragazzo si fanno subito evidenti, così tanto da spingere l’Empoli a farlo giocare sottoetà mettendo addirittura in ombra compagni di squadra più grandi di lui. Il ruolino di marcia di Traoré è dirompente: negli Allievi Nazionali segna 4 gol in 12 presenze con magie che fanno denotare una tecnica sopraffina. Tali magie inducono il club toscano a far bruciare ulteriormente le tappe al ragazzo ivoriano. Aggregato alla squadra Primavera, il trequartista classe 2000 scende in campo tre volte per il Torneo di Viareggio 2016, partite che bastano e avanzano per convincere appieno il tecnico Massimo Mutarelli anche perché grazie ad un suo gol contro l’Ascoli nell’ultima giornata di campionato agguanta i playoff nei quali Traoré realizza 2 gol e serve un assist con cui contribuisce a far fuori prima la Lazio e poi anche il Milan. Nel 2017 la musica non cambia, anzi migliora ulteriormente mettendosi in mostra nel Torneo di Viareggio, perso solamente in finale ai rigori contro il Sassuolo. Poco male perché la sua prestazione da schiacciasassi con tanto di doppietta in semifinale contro il Bruges gli è valsa il premio di miglior giovane della competizione. Ma che tipo di giocatore è Traoré? Ci troviamo di fronte ad un giocatore ambidestro, molto bravo nel calciare corner e soprattutto punizioni, tanto da essere paragonato da addetti ai lavori ad un giovane Sneijder. Definirlo però solamente un trequartista come l’olandese sarebbe però riduttivo.

Primo millenial ad esordire nell’Empoli ed in particolare in Serie B non per caso, il giocatore grazie alla sapiente guida del tecnico Aurelio Andreazzoli si è scoperto essere capace di ricoprire diversi altri ruoli del centrocampo, tanto da poter essere definito un tuttocampista. Negli ultimi mesi infatti l’allenatore dell’Empoli lo ha arretrato trasformandolo anche in una mezzala destra o sinistra, in un centrocampista centrale o regista. Traoré è infatti un calciatore molto intelligente tatticamente ed è inoltre portato al sacrificio finendo spesso a coprire gli spazi lasciati vuoti dai compagni. Insomma, è un tipo di giocatore che se continuerà a crescere ancora, soprattutto per quanto riguarda la struttura fisica potrebbe essere una pedina che potrebbe in futuro far gola anche a top club. D’altronde l’ex allenatore della Primavera dell’Empoli Alessandro Dal Canto si è già sbilanciato rilanciando una possibile terza somiglianza, vista la sua capacità a ricoprire i ruoli di trequartista e mezzala, quello con Nainggolan. L’augurio è che non si perda, poi qualunque sia il giocatore a cui somiglierà di più lo dirà solo il tempo. E chissà se un domani si possa dire a qualche talento in erba: “Quel giocatore mi ricorda Hamed Junior Traoré”.