Parma, si presenta Cremaschi: “Sono nel posto giusto per crescere. Mondiali? Ci credo, ma devo fare bene qui”
18/09/2025 | 16:01:59

Conferenza stampa in casa Parma, che ha presentato alla stampa e ai tifosi Benjamin Cremaschi, il primo giocatore statunitense nella storia del club.
Queste le sue parole: “Buongiorno a tutti. Scusate per il mio pessimo italiano ma mi sto impegnando per impararlo al più presto. Penso sia fondamentale per comunicare direttamente con tutti. Sto già prendendo lezioni”.
In che ruolo ami giocare? Cosa hai assorbito dai grandi campioni con cui ha giocato? “Preferisco giocare come centrocampista box to box, la mezzala. Sono un giocatore aggressivo e mi piace attaccare. Sono un giocatore intenso. So anche difendere con intensità. Questo è ciò che vorrei portare alla squadra. Come mezzala mi sento più a mio agio. Però posso giocare in più di una posizione per aiutare la squadra e il mister”.
Il primo approccio alla Serie A a Cagliari. Cosa ti aspetti?
“È stata una bella esperienza vedere da vicino il livello della Serie A, vedere come si gioca. Sto ancora cercando di adattarmi a questo nuovo gioco per me, all’intensità e a tutto ciò che viene con essa. Per questa stagione spero di adattarmi al campionato, guadagnare minuti ed esperienza, diventare un giocatore migliore, imparare da tutti coloro che sono qui, dai giocatori e dall’allenatore. Penso sia un bel posto per crescere. È un club con filosofia giovane, che vuole crescere e ha grandi ambizioni, per questo mi rispecchia. Sono giovane e ho tante ambizioni. Voglio imparare e adattarmi quanto più velocemente possibile e nel modo migliore possibile”.
Qual è il tuo rapporto con le tue nazionalità? Krause ha influito per venire qui a Parma?
“Innanzitutto vorrei ringraziare Krause e il club per avermi scelto e avermi reso il primo statunitense a Parma. Voglio fare le mie congratulazioni a Krause in questo giorno speciale. È stimolante avere un presidente americano, sono nato lì e mi piace. Mi sento molto americano, però con tanta cultura argentina, perché la mia famiglia è argentina, ho molti amici argentini e a casa parliamo spagnolo. Sono legato anche all’Italia, è un legame fortissimo, e spero di giocare qui per tanti anni perché è una nazione bellissima. Qui ci sono le mie origini, i miei parenti venivano da una piccola città vicino a Bologna. Spero che la mia relazione con l’Italia possa rafforzarsi ancora. Per riassumere, sono molto grato verso tutte le mie tre nazionalità, perché la relazione tra di loro è ciò che mi ha reso ciò che sono oggi”.
Qual è la tua posizione nel sistema di gioco di Cuesta?
“Ci sono tanti argentini in squadra ed è stato bello essere accolto così. Ma sono stato davvero il benvenuto da parte di tutti i compagni. Ovviamente è più facile comunicare con chi parla la stessa lingua, per questo voglio imparare al più presto l’italiano. Giocare con Messi è stata una bellissima esperienza, e mi ha aiutato a giocare in più posizioni. Io preferisco giocare come playmaker o come centrocampista difensivo, come giocatore che può anche attaccare ma partendo da più indietro. Posso portarla anche qui a Parma”.
Avrete il Mondiale in casa. Quanto lo vuoi questo Mondiale? Lo vuoi conquistare col Parma?
“Credo di essere nel posto giusto per poter ambire ad arrivare anche ai Mondiali. Parma è una società giovane e molto ambiziosa, che mi permetterà di giocare in una delle serie più importanti del mondo. Sono contento di essere qui per mettermi alla prova in un contesto diverso dagli Usa. Sarà difficile ma se lavorerò sodo credo che Parma potrà aiutarmi ad alzare il livello”.
Come ti aspetti il tifo del Tardini rispetto a quello in MLS?
“Per fortuna ho avuto già esperienza coi tifosi gialloblu e presto sarò anche allo stadio Tardini, spero di farlo il prima possibile e di sentire il calore gialloblu. Ne ho sentito molto parlare, del loro calore. Rispetto alla MLS penso che sia diverso, qui i tifosi sono più calorosi e intensi, ma anche più attenta al gioco, cosa che non si ha sempre negli Usa. In Usa gli stadi sono diversi, dipende anche contro chi giochi. Magari la passione è un po’ diversa, almeno per quanto ne ho sentito parlare qui in Italia, ma andando avanti potrò confrontare meglio la differenza tra tifo italiano e statunitense, sperimentando in prima persona il calore degli stadi italiani”.
Sognavi di venire in Italia?
“Ovviamente sì, da bambino seguivo la Serie A e i campionati europei. Speravo di venire al più presto in Europa, nei campionati migliori. Crescendo mi sono sempre più interessato anche alla Serie A. Sono molto felice di avere questa opportunità di giocare a uno dei livelli migliori nel mondo. Negli Usa seguiamo il calcio europeo perché è il livello più alto possibile. Spero che gli americani possano seguire il Parma di più anche perché ci sono io qui!”.
Quali differenze hai notato tra il calcio americano e quello italiano?
“Il calcio americano è molto giovane, sta crescendo, molti grandi giocatori sono arrivati negli ultimi anni, il livello si alzerà nei prossimi anni. Comparandolo alla Serie A, penso che ci sia ancora tanto da fare per arrivare a quel livello negli Usa. Qui c’è uno dei livelli più alti nel mondo. La qualità dei giocatori, le tattiche, l’intensità delle squadre italiane è incredibile. Comparandola alla MLS, il campionato americano deve ancora crescere, pian piano proverà a raggiungere i livelli della Serie A, che è resa così grande anche dalla presenza di giocatori di grandissimo livello e da un’esperienza di moltissimi anni”.
Hai notato delle differenze tra Parma e Miami, sia in partita sia in allenamento?
“A Miami giocavamo a quattro a centrocampo, a volte a tre. Ci sono tante differenze, sono culture diverse con idee diverse. Tante differenze tra i due mister. Ci sono differenze tra come giochiamo qui e come giocavo a Miami. Anche all’interno dello spogliatoio ci sono richieste diverse qui rispetto a Miami. Per quanto ho potuto capire qui vogliamo giocare a tre a centrocampo, anche a Miami ogni tanto lo facevamo per cui so già un po’ come si gioca. Devo comunque imparare e adattarmi alle nuove richieste. Questo è un club giovane, con un allenatore giovane e ovviamente vogliamo crescere”.
Foto: sito Parma