Nicola: “Vardy ha ancora tanta fame. Ecco qual è il nostro obiettivo”
06/09/2025 | 10:00:35

L’allenatore della Cremonese, Davide Nicola, ha concesso una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Di seguito le dichiarazioni salienti: “Parto dal concetto di dominare il gioco. Cosa significa? Chi non vorrebbe dominare? Per me dominare il gioco significa dominare le situazioni: quando un giocatore è a suo agio in fase di possesso e nelle rispettive transizioni, per me è un giocatore di livello. Il giocatore ideale è quello che sa abitare il contesto. La mia responsabilità è prepararlo a questo. Capire il gioco significa avere conoscenza di alcune relazioni geometriche da distruggere e ricostruire all’interno di uno spazio, nel quale sviluppare la libertà e le relazioni con i compagni. Questo fa la differenza”. Sull’arrivo di Vardy: “Non percepisco clamore, ma l’entusiasmo della gente per quello che stiamo facendo. La connessione con i nostri tifosi sarà il vero motore. Quando ci siamo accorti che l’operazione era fattibile, abbiamo cominciato a spiegargli cosa volevamo costruire. Sentirci corrisposti in quel modo e vederci scelti da questo punto di vista è stato importante. È un giocatore ancora affamato”. Sul progetto Cremonese: “È partito con la voglia dei partecipanti di essere presenti. Quando mi hanno chiamato sono rimasto affascinato. Ho pensato: è una grandissima sfida. Sono un sognatore con le scarpe di piombo. So che serve un progetto ben delineato, poi bisogna scegliere, inciampare e costruire”. Un voto al mercato: “Voti non ne do. Volevamo costruire un gruppo competitivo per l’obiettivo prefissato, la salvezza, che non è banale. Ogni giocatore è stato scelto da noi con incontri e analisi video. Ogni componente ha caratteristiche che devono completare il gruppo squadra. A Jamie abbiamo spiegato il nostro progetto. Il modo con cui ci ha scelto è stato molto importante. È ancora un giocatore affamato. Abbiamo centrato gli obiettivi”. Sulla Serie A: “È un torneo selettivo e diverso dagli altri campionati europei. Qualsiasi giocatore e allenatore che arriva si accorge della complessità del campionato italiano. Che è troppo spesso e ingiustamente denigrato. È strategico, competitivo, difficile”.
Foto: Instagram Cremonese