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DA NEW YORK A GLASGOW PASSANDO PER PARIGI: TIM WEAH, DRIBBLING E COGNOME PESANTE

08.01.2019 | 10:30

Nelle scorse ore il Celtic ha ufficializzato l’arrivo di Timothy Tarpeh Weah, considerato uno dei migliori prospetti del calcio internazionale. Il giovane e promettente figlio d’arte si appresta a vivere la sua prima esperienza da protagonista e le aspettative sono altissime. Il Paris Saint-Germain, club proprietario del suo cartellino, ha grande fiducia nei suoi mezzi, crede nella sua esplosione e, non a caso, prima di cederlo in prestito in Scozia l’ha blindato con un importante rinnovo fino al 30 giugno del 2021. Per Tim, nato a New York il 22 febbraio del 2000, non sarà certamente facile. Crescere portando un cognome così pesante, quello dell’ex campione di Milan e Monaco, Pallone d’Oro nel 1995 e attuale Presidente della Liberia George Weah, avrà sicuramente inciso tanto sul suo percorso. Finora, però, il campo ha sempre dato ragione al suo talento dimostrando che anche Tim, com il padre, ha la stoffa per lasciare il segno. Sin dai tempi dell’infanzia gioca per strada con i suoi coetanei ammirando le gesta dei campioni del momento e di papà George, ovviamente in VHS. Nel 2010, all’età di 10 anni, entra a far parte del Blau-Weiss Gottschee, piccola formazione situata nei pressi di New York che possiede una vera e propria accademia per giovani calciatori. Da quel momento in poi comincia l’avventura nel mondo del calcio di Timothy: dribbling, velocità supersonica e senso del gol, sono queste le sue principali qualità. Il DNA ha certamente fatto la differenza in questo senso, ma ciò che conta è che il piccolo Weah possiede anche un carattere forte e ambizioso.

Il suo sogno è diventare un calciatore professionista e, magari, ripercorrere le orme del padre che, nel frattempo, lo guida a piccoli passi verso l’obiettivo senza mettergli particolari pressioni addosso. Nel 2013 sostiene un periodo di prova presso il settore giovanile del Chelsea senza, però, convincere del tutto gli addetti ai lavori. Smaltita la delusione londinese, Weah fa ritorno a casa e, stavolta, riesce ad entrare nell’Academy del New York Red Bulls. Per Tim si tratterà di un’annata speciale e intensa che segnerà in maniera indelebile il suo percorso. Infatti, dopo aver acquisito maggiore sicurezza, personalità e maturità, vola nuovamente in Europa per sostenere un provino con il Paris Saint-Germain. Questa si rivelerà la volta buona, il club transalpino non ci pensa due volte e decide di tesserarlo. Papà George e mamma Clar possono gioire, per il classe 2000 finalmente arriva la grande occasione. Dal 2014 al 2018 si allena duramente e risponde puntualmente presente in campo durante le partite con gol, giocate e assist per i compagni. I numeri sono dalla sua parte, confermano le aspettative e il Psg gli fa firmare il suo primo contratto da professionista. Poi, all’improvviso, giunge il tanto atteso giorno dell’esordio tra i professionisti e in Ligue 1: è il 3 marzo del 2018 e Unai Emeri gli concede alcuni minuti durante la sfida vinta contro il Troyes. Il 4 agosto della scorsa estate, stavolta sotto la guida del nuovo tecnico Thomas Tuchel, vive un vero e proprio sogno giocando la finale di Supercoppa francese contro il Monaco e ponendo anche la propria firma nel definitivo 4-0. Come se non bastasse, una settimana dopo Tuchel gli ridà fiducia in campionato contro il Caen e Weah sigla un altro gol contribuendo al successo per 3-0. In questi mesi lo spazio a disposizione è stato veramente poco e in merito al suo profilo hanno chiesto informazioni diversi club. Il Psg, per svezzarlo una volta per tutte, ha deciso di mandarlo in prestito a Glasgow dove, con il Celtic, potrà lottare per la conquista del titolo. Tim Weah, già nel giro della Nazionale statunitense, è pronto a far brillare il suo talento in Scozia per poi tornare a Parigi e giocare al fianco di uno dei suoi idoli, Kylian Mbappé.

Foto: futbuolenfrance