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LASSE SCHØNE, IL DANESE DI AMSTERDAM: ESPERIENZA E QUALITÀ AL SERVIZIO DEL GIOVANE AJAX

13.04.2019 | 13:15

 

Olandese. O poco ci manca. Lasse Schøne, centrocampista centrale dell’Ajax è l’anima della squadra biancorossa. Il classe ’86, nato a Glostrup (nel segmento della Danimarca più lontano, ad est, rispetto all’Olanda), è cresciuto sia calcisticamente, ma anche come uomo nei Paesi Bassi, approdando nel 2002 in quel di Heerenven, città che lo vede protagonista più di uno sviluppo della persona in quanto tale, che per importanti giocate tra i grandi. Il campo in prima squadra non lo vedrà mai – sembra una storia del classico talento della cittadina limitrofa alla capitale, Copenaghen, che cambia paese per trovare successo, invano – fino al 2006.

Mentre Cannavaro e compagni alzavano al cielo la coppa del mondo, Lasse Schøne, appena ventenne, si rimboccava le maniche: obiettivo prepararsi alla chiamata per entrare nel calcio che conta. La voglia di fare e non accontentarsi lo porta verso il Graafschap, allora militante nell’Eerste Divisie (la serie B olandese): in due anni l’attuale numero 20 dei lancieri è protagonista della promozione prima, e della lotta (vinta) per rimanere nella massima divisione poi. Da lì inizia a far registrare una statistica che tuttora migliora di partita in partita: la sua media è quella di un gol ogni 6 partite nelle prime due stagioni da titolare; ora il dato si è quasi dimezzato. Il centrale di centrocampo segna con un ritmo di un gol ogni 3 partite, medie che a volte risultano dagli score degli attaccanti.

In seguito a tre stagioni passate al NAC, arriva la consacrazione in terra oranje, coincidente col trasferimento all’Ajax, guidato in campo dal connazionale (e più giovane) Eriksen (lascerà il club nell’estate successiva). Da sempre duttile e impiegato spesso da ala destra, il talento danese si sposta man mano in mezzo al campo, in una posizione che occupa stabilmente adesso: la corsa, col passare degli anni, potrà anche essere calata di intensità, ma la qualità e l’esperienza tattica sono caratteristiche che lo esaltano nel ruolo tra retroguardia e attacco.


Tra le tante peculiarità che lo contraddistinguono, oltre a quelle caratteriali – non a caso con 276 apparizioni lo straniero più presente è una delle bandiere dei lancieri – ve ne è una particolare: il calcio di punizione. Il suo destro è allo stesso tempo potente e preciso: un mix letale che lo rende uno degli specialisti sui tiri da fermo in Europa (in chiave realizzativa e di assist-man). Basti pensare che dalla stagione 2013/14 (la prima all’Ajax non è presa in considerazione perché il tiratore era Eriksen) sono 12 i rigori trasformati e ben 19 i calci piazzati tramutati in gol – 4 nella stagione in corso – per un totale di 31 reti. Il tweet del club è chiaro: tra Lasse e le punizioni è amore a prima vista.

 

Il 27 maggio completerà i suoi primi 33 anni, vissuti più in Olanda che in patria (17 vs 16 qualora dovessimo stipulare un bilancio totale). Un olandese mancato, certezza di un Ajax giovane e divertente che vuole puntare in alto tra Eredivisie (primi a pari punti col PSV), coppa di lega (finale prevista il 5 maggio contro il Willem II) e Champions League. In seguito all’1-1 nell’andata dei quarti di finale con la Juventus, servirà un’ulteriore impresa, successiva a quella effettuata ai danni del Real Madrid, per proseguire nel sogno europeo: nel frattempo i figli degli dei, così li chiamano in patria, non ci pensano su due volte e sanno a chi aggrapparsi per continuare a volare in alto. Lasse Schøne, la sicurezza.

 

Foto: profilo ufficiale Twitter Ajax