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Landucci: “Chiellini è ancora un fuoriclasse. Futuro? A giugno speriamo di essere di nuovo in campo”

10.02.2021 | 21:15

Intervistato da Prima Tivvù, Marco Landucci, storico vice allenatore di Massimiliano Allegri, ha parlato di tanti temi, della Juventus di Pirlo, del passato e della voglia di tornare in panchina dopo quasi due anni di stop.
Queste le sue parole: “Juve-Inter? Si l’ho vista ieri sera partita interessante, il derby d’Italia, è sempre una partita molto sentita. Pirlo mi sta facendo una bella impressione, ha cominciato quest’anno, ha corretto alcuni errori ma sta facendo bene. La forza della Juventus è quella che è abituata a vincere, grazie anche ai grandi fuoriclasse che hanno. Sono ancora in lotta per tutti gli obiettivi, finale di Coppa Italia, sono in Champions e in campionato sono lì. La Juve sta recuperando punti, penso che Juve, Inter e Milan si giocheranno il campionato. E’ davvero molto avvincente, peccato non ci siano tifosi negli stadi ma si spera che questa pandemia possa finire presto”.
Buffon ancora in campo: “Gigi è ancora un ragazzino in campo, ma è sempre un leader, un capitano, uno che dà compattezza al reparto, insieme ad un altro fuoriclasse come Giorgio Chiellini. Guarda caso, da quando è tornato lui, la Juve ha iniziato anche a non prendere gol. E’ l’ultimo grande difensore rimasto in Italia”.
Sui portieri: “Ai miei tempi c’erano molti portieri bravi, molti italiani. Ho fatto l’allenatore dei portieri, ultimamente ho fatto l’allenatore in seconda, e vedo che anche oggi ci sono tanti ragazzi forti. Donnarumma è un fuoriclasse, un ’99 che sta bruciando le tappe. Meret lo fanno giocare poco, ma anche in B stanno crescendo portieri bravi come Russo dell’Entella, Carnesecchi della Cremonese e altri”.
Il futuro: “Il mio futuro? Non mi ci vedo primo allenatore, mi piace il ruolo da allenatore in seconda e finché Allegri mi vorrà con sé continuerò con lui. Da dove ripartiremo? Io spero che il prossimo campionato a giugno di essere su un campo verde perchè ci manca”.
Catenaccio o tiki taka: “Io penso che in Italia si parli spesso troppo. Il calcio è semplice, c’è una fase in cui hai il possesso della palla, dove devi cercare di andare a fare gol e una fase di non possesso dove devi evitare di subire gol e riconquistare prima palla. Poi ognuno ha un suo modo di giocare e stare in campo ma non mi piace sentire dire catenaccio o tiki taka. Alla fine i grandi allenatori devono tutto ai giocatori, sono loro che alla fine giocano e vincono le partite. L’allenatore deve essere bravo a gestire un gruppo e metterli in campo”.
La Champions del 2017: “Cosa ci è mancato? La finale è una gara a sè. Abbiamo fatto un bel primo tempo, poi nel secondo tempo hanno fatto meglio di noi e hanno vinto. Purtroppo una finale ha tante partite nelle partite. Abbiamo fatto 5 anni belli e importanti, ricchi di successo. Potevamo solo mettere la ciliegina sulla torta con la Champions”.

Foto: Facebook personale