La lezione di Giorgio Perinetti, in nome di Emanuela 

17/12/2025 | 17:59:10

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Ci sono dolori inimmaginabili, la perdita di un figlio/a, che frantumano il cuore e risuonano nella testa con domande impietose “Di notte, ancora mi chiedo dove ho sbagliato, dove non ho capito”. Giorgio Perinetti, direttore sportivo di grandi club, da sempre abituato a gestire nella sua lunga carriera situazioni difficili e momenti di crisi di tanti campioni come la squalifica per doping di Maradona, si tormenta “Non ho visto arrivare la caduta di mia figlia, non ho capito il suo dolore”. Emanuela è volata via a soli 33 anni il 29 novembre 2023, nel pieno della vita: brillante e stimata manager del marketing sportivo, donna bella ed elegante.
È stata divorata dall’anoressia, ridotta a un fuscello che non stava più in piedi. Nasce così Quello che non ho visto arrivare per Cairo editore, scritto con il collega Michele Pennetti del Corriere della Sera. Perché il dolore può annientarti o donare una speranza. Impossibile cancellarlo ma se trasformato diventa vita. Per tutte le persone (l’anoressia colpisce senza distinzione di genere o di età) che stanno combattendo questa battaglia e per le loro famiglie che leggendo questa commovente testimonianza trovino forza e coraggio di reagire, di chiedere aiuto, di fidarsi dei medici e dei centri di cura specializzati per combattere questa subdola malattia. E ogniqualvolta questo succederà Emanuela vivrà un pezzetto di vita in più. La sua morte non sarà stata vana. Negli ultimi giorni aveva ripreso a mangiare, voleva vivere Emanuela, ma il suo organismo era già molto compromesso. Un padre spera nel miracolo fino all’ultimo. Ma Giorgio Perinetti non si è arreso, la morte si sconfigge con il ricordo vivo di Emanuela e il suo messaggio di coraggio e speranza: nella vita come nello sport bisogna saper vincere e perdere, bisogna imparare a rialzarsi più forti dopo ogni caduta.

Dopo la presentazione milanese, nei giorni scorsi c’è stato un nuovo appuntamento a Roma, una delle città di Giorgio Perinetti, direttore sportivo di grande spessore che ha scritto pagine incancellabili in giro per l’Italia. Ma la partita del ricordo indelebile, in nome di Emanuela, è quella che Perinetti sta “giocando” con una sensibilità rara e uno stile che mai cancellerà il dolore. La lezione di Giorgio. E non c’è bisogno di salire in cattedra per farla: basta leggersi dentro, ogni giorno di più.