Il ricordo di Cruyff, simbolo del “calcio totale”

24/03/2016 | 15:30:00

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E’ morto l’uomo che ha cambiato per sempre il gioco del calcio.  A 68 anni è deceduto a Barcellona dopo una lunga malattia Johan Cruyff, la leggenda del calcio olandese e mondiale.  Ha dato tutto se stesso al calcio: prima come giocatore, poi come allenatore e infine come organizzatore; il calcio ha saputo contraccambiare facendo di lui uno dei giocatori più forti di sempre. Considerato da molti il migliore della storia del calcio, Cruyff si consacrò come l’ interprete più emblematico del “calcio totale” con cui l’Ajax e l’Olanda di Rinus Michel rivoluzionarono la storia del pallone  tra la seconda metà degli anni ’60 e la prima metà dei ’70.

Come tutti i fenomeni aveva molti soprannomi, che ti contraddistinguono e ti faranno ricordare per sempre: il più famoso era “Profeta del gol“, che ispirò il titolo del film-documentario sulla vita sportiva di Cruyff. Il giornalista Gianni Brera lo ribattezzò invece “il Pelè bianco”Infatti solo Pelè lo precedeva nella classifica del miglior giocatore del XX secolo. Non per questo al Profeta mancarono i successi e i riconoscimenti: vinse 3 Palloni d’Oro nel ’71, ’73, ’74, segnando 402 gol in 716 partite ufficiali. Inoltre è uno dei sei allenatori ad aver vinto la Coppa dei Campioni dopo averla vinta da giocatore: detiene il record con Miguel Munoz,Giovanni Trapattoni, Pep Guardiola, Frank Rijkaard, Carlo Ancelotti.

L’8 luglio 1974, due settimane dopo il secondo posto dell’ Olanda nella Coppa del Mondo del 1974, Cruyff viene investito del titolo di Cavaliere della Casa d’Orange e diviene membro onorario della Reale Federazione Calcistica dei Paesi Bassi.  Nel 2004, è stato eletto come sesto olandese più grande della storia e l’Ajax ha ritirato la maglia numero 14.  Un grande uomo che s’impegnò anche nel sociale: dopo i due by-pass che gli vennero impiantati nel 1991, è diventato testimonial di una celebre campagna antifumo: «Nella mia vita ho avuto solo due vizi: uno, il calcio, mi ha dato tutto, l’altro, il fumo, stava per togliermelo». 

Oggi un tumore ai polmoni lo ha sconfitto, ma nell’ immaginario di tutti i suoi tifosi, il suo ricordo resterà indelebile.

foto: milanopost.info