Football Cover: Giù il cappello per Beppe Iachini
18/02/2015 | 11:10:00

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33 punti in classifica, un 3-1 rifilato con ampio merito al più quotato Napoli che sembrava essersi messo definitivamente alle spalle le incertezze e gli interrogativi di inizio stagione. Il Renzo Barbera e l’intero movimento calcistico hanno potuto ammirare un Palermo irresistibile. Sarebbe assai scontato e altrettanto riduttivo limitarsi ad esaltare l’esplosione di Paulo Dybala e Franco Vazquez, non più meteore e investimenti sopravvalutati, ma potenziali top player, talenti di classe cristallina esplosi nel calcio che conta.
Se il Palermo vince, convince, vola in classifica, gran parte del merito va assegnato a Beppe Iachini. La squadra gioca a memoria, due terzi della formazione schierata contro il Napoli erano gli elementi protagonisti della cavalcata promozione. In estate in tanti dubitavano della campagna di rafforzamento estiva, molte operazioni non convincevano, altre erano state definite soltanto negli ultimi giorni di mercato e veniva pertanto richiesto un fisiologico periodo di ambientamento dinanzi a giocatori provenienti da ogni parte del mondo.
Ad inizio stagione non mancavano i tradizionali gufi pronti a scommettere sull’esonero di Beppe Iachini alle prime difficoltà, in considerazione della storica non elevatissima pazienza rosanero nei confronti dei tecnici e dell’etichetta di tecnico adatto al torneo cadetto sostenuta da presunti esperti calcistici. Le premesse stagionali non erano sicuramente esaltanti, si poteva far leva sull’entusiasmo post promozione, ma la serie A è tutta un’altra cosa e risultava fondamentale mettere fieno in cascina, non perdendo punti per strada, né smarrendo la consapevolezza nei propri mezzi acquisita dal gruppo.
Il cammino rosanero si è rivelato un autentico crescendo, la difesa aveva denotato costanti distrazioni anche nel torneo cadetto e invece ha tenuto botta anche grazie al ritrovato Sorrentino, il centrocampo è caratterizzato dagli strappi in velocità di Lazaar, le geometrie di Barreto, la saggezza di Maresca e la duttilità di Rigoni, in avanti Vazquez e Dybala regalano magie e prodezze. Le sorprese dalla panchina e dal mercato non vengono mai a mancare, Quaison rappresenta l’ultimo esempio in ordine cronologico, con Fiorentina e Napoli che hanno imparato a conoscere il suo talento.
E’ normale come i pezzi pregiati rosanero siano assai chiacchierati in ottica mercato, da Dybala a Vazquez, da Barreto a Lazaar, ma Iachini si è rivelato per l’ennesima volta l’autentico valore aggiunto, mantenendo alta la concentrazione del gruppo e dimostrando all’intera Italia calcistica che il giocattolo rosanero non sia così fragile da sgretolarsi dinanzi ai primi rumors di mercato. Mancano sette punti all’obiettivo minimo della salvezza, una volta raggiunta quota 40 si potrà iniziare a pensare oltre, ad alzare l’asticella, perchè il gioco e i risultati del Palermo meritano di giocarsi fino in fondo un piazzamento europeo, senza che diventi un’ossessione, ma esclusivamente un sogno che renderebbe unica la già straordinaria stagione rosanero nel caso in cui venisse raggiunto.
Ne parlavamo ad inizio editoriale. Erano numerosi i detrattori e i presunti esperti non convinti di Beppe Iachini come tecnico all’altezza della serie A. Il mister con il cappellino li ha sonoramente zittiti mettendo in campo una squadra tatticamente perfetta, capace di proporre gioco ovunque e contro qualsiasi avversario, predisposta a far divertire il pubblico in quanto i punti arrivano tramite il bel gioco e un ritmo forsennato. Il Presidente Zamparini ha ricevuto numerose critiche negli ultimi anni, in particolare nella stagione della retrocessione, ma ha prontamente fatto autocritica, è andato avanti, cercando di imparare dagli errori commessi.
Aveva promesso una pronta risalita e un Palermo ancora in grado di ritagliarsi il proprio spazio nella massima serie e così è avvenuto. Contrariamente ad altre formazioni ha giustamente confermato Beppe Iachini dopo la splendida cavalcata promozione, dando merito e rinnovando la fiducia al proprio tecnico per il lavoro svolto tra mille difficoltà. L’esatto contrario di quanto avvenne nell’estate 2012 quando la Sampdoria non lo confermò tra lo stupore generale, nonostante l’impresa promozione al termine di un girone di ritorno a ritmi pazzeschi e i play-off vinti con merito da sesta in classifica con Sassuolo e Varese.
In quei mesi estivi il club blucerchiato perse tempo a convincere invano proprio Rafael Benitez e poi optò per Ciro Ferrara, sostituito a metà stagione da Delio Rossi. Dopo il 3-3 del San Paolo ieri sera Iachini ha nuovamente incontrato Benitez, il suo Palermo ha letteralmente rubato la scena, smentendo con i fatti chi non lo confermò per la mancanza di un profilo internazionale, o ritenendolo inadatto alla serie A. Giù il cappello a Beppe Iachini, al quale anche la Gradinata Sud blucerchiata ha recentemente regalato una meritatissima standing-ovation.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net