Federico Balzaretti, una storia da raccontare
04/04/2015 | 10:55:00

Il calcio non è fatto solo di prestazioni mirabolanti alla Messi e indiscrezioni di calciomercato. Il calcio non è fatto solo di sfottò tra tifosi rivali e polemiche arbitrali. Il calcio è uno sport e come tale racchiude spesso in sé storie che meritano di essere raccontate come quella di Federico Balzaretti.
Correva il settembre del 2014 quando il giocatore torinese convocò una conferenza stampa straordinaria a Trigoria per raccontare il dramma che stava passando: “Dormo la notte con dei campi elettromagnetici, non riesco a correre e questo dolore può rimanere per sempre. Non so se potrò tornare a giocare“. Una rivelazione choc, uno sfogo che sembrava alludere ad un addio al campo giocato.
Il calvario di Federico era iniziato nel novembre del 2013 a causa di un’infiammazione all’adduttore divenuta pubalgia e successivamente trasformatasi in un dramma sportivo.
Chi conosce il mondo del calcio, non solo a livello professionistico, sa che molte carriere sono state spezzate proprio dalla pubalgia cronica, una piaga che ha infranto i sogni di molti giovani prospetti del pallone sferico e limitato le prestazioni di alcuni dei suoi massimi esponenti. Ma Federico non ha mollato, non ha gettato la spugna e grazie all’aiuto dello staff medico della Roma è tornato alla vita nei 45 minuti giocati nella sfida tra la primavera della Roma e la Ternana. Per il 33enne è stato come rinascere, come esordire per la prima volta in un Mondiale, ma per Balzaretti è stata semplicemente una vittoria personale contro un mostro che lo ha tenuto lontano dal suo amore incontrastato, ovvero tirare calci ad un pallone su un prato verde.
La storia di Federico è la classica favola dal finale dolce che molti giocatori, professionisti o meno, racconteranno un giorno ai loro nipoti. La storia di Federico è l’esempio di come il calcio possa scatenare non solo emozioni per una palla insaccatasi all’incrocio dei pali, ma anche per una semplice partitella con la Primavera e una convocazione in prima squadra. I media offrono poco spazio a queste storie, preferiscono speculare su gossip da quatrro soldi e foto di wags.
Il calcio e lo sport sono altro, peccato che dobbiamo conoscere questi risvolti solo in format come Sfide.