Fabregas: “Rispettiamo il Bologna, squadra forte. Penso di confermare lo stesso 11 visto con la Lazio. Diao? Infortunio lungo”
28/08/2025 | 15:55:25

Cesc Fabragas, allenatore del Como, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Bologna.
Queste le sue parole: “Squadra molto diversa, squadra forte e campione di Coppa Italia. Squadra forte, con giocatori che si conoscono molto bene e non hanno cambiato tanto la rosa. Kuhn ha più allenamenti, ha forzato e ha fatto tutta la settimana. Addai ha fatto tre giorni con noi, se è pronto per partire o no dal 1′ vediamo, devo parlare col medico. Però vediamo, abbiamo opzioni per tanti ruoli. Vediamo domani per l’allenamento”.
Come sta Perrone? E Diao? “Perrone aveva crampi, ma si è allenato tutta la settimana. Diao mi preoccupa sinceramente, non sta bene: è una cosa che va con quello che era successo all’infortunio dell’anno scorso. Non troppo, però se dopo 4 mesi e l’operazione succede qualcosa di piccolo mi preoccupa. È importante, può fare ruoli differenti e lui è già dentro la nostra dinamica rispetto ad alcuni giovani. Ora dobbiamo forzare altri giocatori e non possiamo dargli tanto tempo, però vediamo come va. Non voglio dire quanto sarà la durata, perché sicuramente sbaglio. Arriverà un comunicato, quando qualcuno si prenderà la responsabilità di farlo. Tutti stanno bene eccetto Dossena”.
Di Diao parliamo di una cosa molto lunga? “Questo è quello che mi preoccupa, se vai per la strada corta o se fai una strada più lunga adesso per avere il 100% e dura di più dopo. Sei più sicuro. Non sono un dottore però, non lo so, stanno controllando gli specialisti. Non è una frattura, è un problema nella zona dove ha messo la placca”.
Difficile dopo la partita di domenica cambiare. Toccare la squadra, insomma. Cambierà qualcosa? “No, abbiamo fatto una buona partita, però non sempre escono partite come questa. Non solo per noi perché dipende anche dagli altri, dobbiamo adattarci a loro. Alcune scelte dipendono dalle altre squadre, la Lazio gioca da dietro mentre il Bologna te la mette dietro la linea difensiva, hanno due esterni fortissimi. Hanno centrocampisti forti sulle seconde palle. È una partita molto diversa da quella di domenica. Tutti meritano di giocare”.
Cutrone è partito, ora è a Parma. Pure Gabrielloni…
“Io sono stato fortunatissimo ad avere avuto giocatori che hanno dato tutto per la maglietta. Cutrone lo posso solo ringraziare, è un prestito e non un addio definitivo. Lui si giocherà tutta la stagione e farà 10-12 gol in Serie A, è un giocatore che ha reso possibile la promozione dalla Serie B alla A. Ci sono cose scritte e che succedono per una ragione. Ha sempre dato la vita, ha un pensiero forte e vuole andare al Mondiale. Io qui non posso garantirgli chi gioca e chi no. Lui è molto forte di testa, proverà ad andare in un’altra squadra a giocarsela così che Gattuso possa convocarlo e andare in Nazionale. Gabrielloni? Ho avuto una chiacchierata informale con lui, spero di averlo convinto a restare qua. Dopo è una scelta molto personale, la sua presenza in spogliatoio è molto forte e sono molto convinto che lui debba rimanere per tutto quello che dà. Anche come spirito. Vediamo, è una scelta sua.
Nagelsmann ha detto che se Kuhn non fosse stato infortunato l’avrebbe convocato. Ma in che condizioni è ora? “No, non è infortunato, penso volesse dire che sta ritornando in forma. Il problema della Nazionale è che deve competere con gli altri e ti devi fidare per dare il 100%. Lui sta bene, è a disposizione, non per tutta la partita ma può entrare”.
Qual è lo step di processo del Como, anche in relazione all’Europa…
“Ogni settimana è la stessa domanda. Dobbiamo migliorare quanto fatto l’anno scorso. Il presidente ha detto che non potremmo permettercelo? Rivalutare il giocatore giovane in futuro senza dubbio, ma già si è fatto e le conseguenze si sono viste. Per me è difficile parlare di posizionamenti, ma step by step. Ogni settimana vediamo come cresce la squadra. Non è che stiamo spendendo tantissimo, ma a livello di stipendio lo possono fare quasi tutti. Poi noi siamo coraggiosi a dargli spazio per giocare.
Avete corso come una squadra come fosse fine settembre.
“Non crediamo di fare una settimana di allenamento, 7 su 7. Meglio due più partita, tre giorni forti e riposo. Mi piace molto la motivazione, mi piace dare giorni liberi e lavoro corto per riposare bene e ripartire. Con tanta energia, una squadra organizzata e sostenere questi ritmi nella stagione”.
C’è ancora una staffetta tra Douvikas e Morata?
“Vediamo sabato. Non ci sono titolari qua. In settimana può cambiare, l’importante è che loro capiscano che chi è in migliore condizione gioca. Voglio che setano che fino all’ultimo minuto tutti sentano vogliano giocare. Chi può incazzarsi o meno deve farlo poco perché magari poi gioca. Rispetto all’anno scorso va già meglio, non c’è qualcuno che molla in allenamento. Poi è mia scelta”.
Il Bologna è stata una delle ultime partite che non è andata bene: “Primo tempo catastrofico, secondo molto meglio ma partita molto difficile. Se questo è un altro Como? È una squadra che quando vai a pressarla gioca diretto, parlando con Italiano vede la sua squadra in maniera precisa. È una squadra molto diversa, dinamiche e soluzioni che cambieranno molto. Se vengono lasciati gli spazi giocheranno da squadra di Champions”.
Cos’è successo di brutto con la Lazio? “Abbiamo rischiato con una linea a 4 statica. Nel gol di Castellanos abbiamo sbagliato, nel tempo di uscita. Un errore può costare tanto. Dopo di là è la partita che è andata bene. Abbiamo fatto bene per coraggio”.
Cosa ci dice su Jimenez? Azon al Getafe?
“Ivan Azon è tornato dall’Ipswich perché non si è trovato l’accordo, non c’entravano le visite mediche. Ma ora lui è in viaggio per tornare in Inghilterra e all’Ipswich sperando che si chiuda. Non arriva una punta”.
Foto: sito Como