DE BRUYNE E LE SENTENZE FOLLI
10/10/2025 | 15:30:13

Oggi spesso funziona così: io faccio il mercato, e poi? Poi devo pregare che il mio allenatore non faccia danni, che valorizzi quanto ha avallato, che abbia le idee chiare e avanti così. Credo che in queste settimane, soprattutto negli ultimi giorni, Comolli qualche domanda se la sia posta. Una in particolare: ho dato la stoffa giusta al mio sarto oppure il mio sarto sta sottovalutando la stoffa che gli ho dato?Trovo stucchevole che opinionisti, ex juventini e non, debbano suggerire le scelte da fare in attacco, con un plebiscito o quasi su Vlahovic, come se gli altri fossero “cavalli” zoppi o improvvisamente brocchi. Guardate il recente rendimento di David e Openda, sono reduci da stagioni ricche di contenuti e di numeri, altro che storie. Se poi pensiamo che Zhegrova non sia in grado di fare venti minuti, bene possiamo anche approfittare della sosta per organizzare una gita in montagna e staccare la spina con il mondo. Il problema è sempre lo stesso: un anno fa erano diventati incapaci Koopmeiners e Nico Gonzalez, al punto che per quest’ultimo si è trovata una soluzione rapida per consumare l’addio e per fare in modo che non venisse considerato un appestato. Adesso cosa dobbiamo fare, organizzare nella prossima sessione di gennaio la cessione di tre attaccanti/esterni offensivi ritenuti all’improvviso incapaci (da chi se non dall’allenatore…) di avere una collocazione nel segno della continuità e con un principio tattico che non sia un tourbillon? Ma dai, non scherziamo. Chi si preoccupa di sottolineare che Tudor non è a rischio, dovrebbe piuttosto puntare lo sguardo su quanto accaduto nelle ultime quattro-cinque partite. Io continuo a sostenere che la Juventus ha un organico forte-fortissimo dalla cintola in su, ma il sarto sta ancora prendendo le misure e ha bisogno di ragionare con il centimetro. La speranza, per chi ha nel cuore le sorti bianconere, è che 15 giorni di riflessione possano consentire a Tudor di scendere dalle montagna russe per fare scelte precise, definitive, senza calpestare il mercato di Comolli. Soprattutto senza dichiarare “scelgo l’attaccante in base all’avversario”: come se ci fosse un catalogo, quando invece si avrebbe la necessità di una scelta chiara, illuminata.
Ho trovato scandaloso che siano stati spesi un po’ di giorni per parlare del caso De Bruyne, come se fosse sbarcato in Serie A un bidone inguardabile e da rispedire subito al mittente. Si tratta della classica ricerca di fare rumore soltanto per attirare l’attenzione, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi seriamente. Addirittura KDB viene considerato il prinicipale artefice del non soddisfacente rendimento di Big McTominay. Siamo alla follia. Che De Bruyne debba trovare la “mattonella” giusta in campo lo penso anche io, normale conseguenza di una svolta in carriera dopo anni e anni con un solo club (il Manchester City) nella sua testa e nelle sue gambe. Che a Conte possa dare fastidio un atteggiamento sbagliato dopo una sostituzione ci sta, inutile disquisire. Ma dopo due grandi assist di Champions, De Bruyne è entrato contro il Genoa e ha cambiato una partita che si stava maledettamente complicando. Tutto il resto è noia. Anzi, spazzatura.
Foto: sito Napoli