Da Meazza a Pirlo e Ronaldo: Inter-Milan profuma di mercato
10/09/2015 | 00:00:00

Cresce l’attesa all’ombra della Madonnina per Inter-Milan, il piatto forte della terza giornata di Serie A in programma domenica sera a San Siro.
Un derby che quest’anno, stando alle prime avvisaglie, potrebbe nuovamente valere per le zone alte, se non altissime, della classifica. I nerazzurri, con una formazione titolare quasi totalmente rifondata in aderenza ai desiderata di Roberto Mancini, son partiti meglio in campionato e – grazie ai guizzi di Jovetic – guidano attualmente la classifica a punteggio pieno, unitamente ad altre quattro compagini. I rossoneri, caduti a Firenze all’esordio, prima della sosta hanno conquistato 3 punti pur non incantando (tutt’altro) contro l’Empoli.
Inter-Milan però non è soltanto fascino e campanile: numerosissimi gli intrecci di mercato in chiave storica. Sarebbe troppo riduttivo limitarci alle recenti vicende che hanno chiamato in causa Mihajlovic (cui sono state affidate le redini del Diavolo dopo il passato interista) e Kondogbia, trattato contestualmente a Montecarlo dalle due società nel primo weekend estivo e poi ufficializzato dalla Beneamata il 21 giugno. O ricamare ulteriormente sul sorprendente ritorno di Balo.
La storia, dicevamo. Possiamo iniziare dal monumento al quale è intitolato lo stadio, Giuseppe Meazza: tredici anni di Inter (dal 1927 al 1940) prima di passare al Milan per un biennio poco fruttuoso. Per poi gustare un primo assaggio di anni 90 menzionando Maurizio Ganz, bomber di scorta che lasciò più tracce ad Appiano Gentile che a Milanello. Procedendo innanzi, all’inizio del nuovo millennio il calcio italiano era inquinato da plusvalenze artatamente gonfiate, numerosissimi gli scambi con conguagli più o meno reali. Incredibile nel 2001 la doppia operazione Pirlo-Brocchi (al Milan) con Brncic e Guglielminpietro a compiere il tragitto inverso, seguita dall’altro mostro di mercato in salsa nerazzurra concretizzatosi l’anno seguente: Seedorf per Coco! “Affari” che ancora oggi costituiscono pane quotidiano per gli sfottò tra appassionati, senza dover rimarcare la rilevanza di Andrea e Clarence in quel Milan di Ancelotti che vinse tutto il vincibile in giro per il mondo.
Meno patinati gli scambi Simic-Umit Davala e Domoraud-Helveg, più affascinante quello del 2012 tra i due ex sampdoriani Pazzini e Cassano, prelibato quello a titolo temporaneo del 1982: Collovati all’Inter, Serena, Canuti e Pasinato ai rossoneri.
Chiudiamo la panoramica con una sfilza di doppi ex: campioni assoluti e calciatori dalle normali o mediocri qualità, che di stracittadine meneghine ne hanno giocate diverse e con entrambe le maglie indosso, a partire da quel Ronaldo che fece amareggiare l’ambiente Inter – che tanto lo aveva idolatrato – quando, dopo il quinquennio madrileno, tornò a Milano ma sull’altra sponda dei Navigli. Per proseguire con i vari Ibrahimovic, Roberto Baggio, Angelillo, Vieri, Crespo, Muntari, Davids, Favalli, Silvestre, Morfeo, Panucci, Orlandini, West, Amantino Mancini, Andrea Poli e Balotelli (attualmente compagni al Milan), Battistini, Bet, Nevio Scala, Giorgio Ghezzi e Lorenzo Buffon, zio alla lontana del Super Gigi bianconero.
Avremo sicuramente dimenticato qualcuno, ma il quadro è davvero ricco: in attesa che alla Scala del Calcio si consumi il primo atto, adesso è più chiaro perché Inter-Milan profuma, da sempre, intensamente di mercato.