Da Londra a Londra: la strana parabola di Stramaccioni
07/03/2013 | 23:41:00

Nella Capitale inglese, molto probabilmente, ha stregato Moratti. Qui ha conquistato la stima del presidente. Londra, 25 marzo 2012: l’Inter Primavera trionfa nella Next Generation Cup superando ai rigori i pari età dell’Ajax, strafavoriti alla vigilia della finalissima. Un tecnico giovanissimo, arrivato dalla Roma (era chiuso dalla concorrenza di De Rossi-padre), porta i baby neroazzurri sul tetto d’Europa. Sembra Mourinho ma è italiano. Il nome è lungo e orecchiabile: Andrea Stramaccioni. Poco dopo la chiamata, impossibile da rifiutare: la panchina dell’Inter, quella vera. A poco meno di un anno di distanza, Londra si rivela una città completamente diversa. Amara come non mai. Il Tottenham gioca a calcio e prende a calci l’Inter, trascinata da Bale. La qualificazione è compromessa. Adesso? C’è il campionato, il terzo posto da strappare ai cugini del Milan. E un’altra Coppa, potenzialmente, da mettere in bacheca: la Coppa Italia. Penultimo ostacolo prima della finale…la sua Roma. Tutto torna.