Conte:”Se fossi Mazzarri o Allegri crederei nella rimonta”

14/04/2013 | 16:31:00

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Per molti la Juventus è per il secondo anno consecutivo campione d’Italia. Per molti ma non per tutti, non per il suo allenatore Antonio Conte che in conferenza stampa lo ammette pubblicamente, dichiarando che basta un niente per rimettere tutto in discussione. Queste le sue parole, come riporta il sito ufficiale della società bianconera:

A Roma contro la Lazio?: “Sono due delle sette partite che restano e non vedo difficoltà in più o in meno rispetto alle altre. Ogni gara vale tre punti e speriamo di chiudere nel migliore dei modi. Non li abbiamo ancora battuti? C’è sempre una prima volta. La Lazio, insieme a noi, è la squadra che è andata avanti di più in Europa e ha fatto tutta la Coppa Italia come noi. Quindi si affrontano le due squadre che hanno giocato di più quest’anno. A sette partite dalla fine non ci sono gerarchie, chi sta meglio andrà in campo. Cercherò di schierare la squadra più in forma, questa è la miglior gestione possibile. Ridimensionati dalla Champions? Non credo. Guardiamo i fatti: il Bayern prima di noi aveva battuto 9-2 l’Amburgo, ieri dopo venticinque minuti era già avanti di tre gol, ha già vinto il campionato con 20 punti di vantaggio sul Borussia, che è l’altra semifinalista di Champions… Non siamo stati ridimensionati, siamo stati dimensionati, nel senso che ora sappiamo qual è la nostra dimensione e dovremo essere bravi a lavorare per crescere e per competere per certi traguardi”.

Dopo la doppia sfida contro i tedeschi alcuni giocatori, come Vucinic, sono stati presi di mira da critiche ingenerose: “Mi spiace perché si perde da squadra e si vince da squadra. Se dopo un anno e mezzo di lavoro si guarda al singolo, significa che chi guarda le partite non ha capito nulla. E’ tutto l’ambiente, giocatori, allenatore, società, tifosi, che vince o che perde. Io mi auguro che si riesca a capirlo e ad apprezzare cosa stanno facendo questi ragazzi. C’è un obiettivo straordinario da centrare, inimmaginabile solo un anno e mezzo fa e non si possono far passare in secondo piano cose tanto importanti”.

Un obiettivo che la Juve insegue un buon margine di vantaggio, ma anche con la consapevolezza che i giochi non sono ancora chiusi: “Può accadere ancora tutto, lo insegna la storia e fossi in Mazzarri e in Allegri crederei nella rimonta. Noi veniamo da quattro vittorie consecutive, ottenute anche su campi difficili come Bologna o San Siro, contro l’Inter. Se però non le avessimo centrate, ora avremmo un vantaggio dimezzato, con partite importanti e difficili ancora da giocare. Dobbiamo stare attenti, perché solo noi possiamo scivolare, non chi insegue”.