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CLASSE PURA E NUMERI DA PREDESTINATO: MARCOS LLORENTE, IL REAL NEL DNA

24.12.2018 | 12:10

marcos llorente

Il Real Madrid chiude nuovamente l’anno in cima al mondo, aggiudicandosi il terzo Mondiale per Club di fila. Senza storia o quasi la finalissima di sabato ad Abu Dhabi, con i blancos che hanno battuto l’Al Ain per 3-1. Tra gli assoluti protagonisti del match, c’è sicuramente Marcos Llorente, che al quarto d’ora ha siglato il raddoppio con una perfetta volée dalla distanza. Enorme la soddisfazione per il talento classe ’95, figlio e nipote d’arte: il padre è Francisco Llorente Gento, ala del Real tra il 1987 e il 1994, mentre lo zio di Llorente è stato uno dei giocatori più forti della storia del calcio, ovvero il leggendario Gento. Non è tutto, il nonno è stato Ramón Grosso, altro campione degli anni ’70 in maglia blanca: una famiglia di calciatori che continua a stupire e ad alzare al cielo trofei con le Merengues.

Cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, che lo nota a 13 anni, nel 2014 passa al Castilla, la squadra B delle Merengues, e durante l’anno successivo, a 20 anni, esordisce in prima squadra contro il Levante. Visto il potenziale del giovane spagnolo, che nella cantera madridista ha sempre fatto vedere numeri da predestinato, la società decide di mandarlo in prestito all’Alaves dove l’anno scorso gioca con continuità e porta a casa diverse buone prestazioni. Rientrato quest’anno nella capitale spagnola, Marcos Llorente era finito un po’ nel dimenticatoio: appena due presenze fino a dicembre, una in Champions contro la Roma, una in Copa del Rey  col Melilla e uno spezzone in campionato contro l’Espanyol. Poi, ecco l’exploit: titolare nelle ultime 3 gare di Liga (con altrettante vittorie) e – soprattutto – protagonista con il Real nel Mondiale per Club. Maglia da titolare nella sfida vinta 3-1 sul Kashima Antlers, prestazione da urlo con gol annesso nella finalissima contro l’Al Ain. Un magic moment che in casa Real sperano possa proseguire a lungo.

Marcos Llorente è un centrocampista prettamente difensivo dotato di un fisico robusto (184 cm di altezza per 75 kg di peso) che in diverse occasioni nel corso della sua carriera è stato schierato anche come centrale di difesa. Inoltre Llorente è in grado di impostare l’azione grazie ad una buona capacità palla al piede e alla classe pura, che gli permettono di giocare con ottimi risultati anche come mezz’ala. Come detto, lo spagnolo ha il Real nel Dna, essendo figlio di Paco Llorente, nipote di Ramón Grosso e pronipote della leggenda Gento. Da riserva quasi dimenticata a titolare e goleador in una finale di un Mondiale per club: la crescita di Marcos Llorente è la più riuscita della gestione Solari. E dopo un avvio di stagione in cui sembrava destinato a lasciare il Real per una nuova avventura in prestito, ora l’addio alle Merengues sembra solo un lontano ricordo.

 

Foto: Twitter ufficiale Real Madrid