Celeste Pin, nuovi accertamenti dopo la morte: la Procura indaga per omicidio colposo
29/07/2025 | 17:16:33

La scomparsa di Celeste Pin, ex difensore della Fiorentina, continua a suscitare interrogativi. Il suo corpo è stato ritrovato il 22 luglio nella sua abitazione sulle colline fiorentine, in un contesto inizialmente ricondotto a un possibile suicidio. Tuttavia, nuovi elementi stanno spingendo la Procura ad approfondire la vicenda. Decisivo l’esposto presentato dall’ex moglie, Elena Fabbri, che fin da subito ha espresso dubbi sulla versione del gesto volontario. A seguito di ciò, il magistrato Silvia Zannini ha disposto una serie di accertamenti, culminati lunedì 28 luglio con la perquisizione dell’abitazione di Pin. Nel frattempo, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Gli agenti della squadra mobile di Firenze hanno lavorato fino a notte inoltrata alla ricerca di qualsiasi elemento utile all’indagine: documenti, medicinali, oggetti, foto, video e persino biglietti scritti. L’autopsia è in programma per giovedì mattina all’istituto di medicina legale di Firenze. Su richiesta della famiglia saranno eseguiti anche esami tossicologici. Particolare attenzione viene ora rivolta al cellulare dell’ex calciatore, già sequestrato dagli inquirenti: secondo alcune testimonianze, durante la sua ultima vacanza, Pin avrebbe avuto un improvviso cambio d’umore dopo aver ricevuto una telefonata. Un dettaglio che gli investigatori considerano potenzialmente significativo e che sarà analizzato insieme ai movimenti bancari e alla situazione economica del 64enne, che negli ultimi anni lavorava nel settore immobiliare. “Credo sia successo qualcosa che lo ha mandato in blackout. Quella telefonata mentre era con amici è stata strana”, ha raccontato l’ex moglie a La Repubblica. In un’intervista a La Nazione, ha aggiunto: “Voglio che venga esaminato il suo telefono. Aveva rapporti e trattative anche in America, importanti e di valore. Non so chi possa avergli voluto del male, ma voglio sapere la verità”. Elena Fabbri esclude con forza l’ipotesi del suicidio: “Non era tipo da gesti estremi. Era sereno, aveva voglia di vivere, sapeva affrontare la depressione”. A sostenere questa convinzione anche altri familiari. L’avvocato Mattia Alfano, che rappresenta il secondogenito di Pin, ha spiegato: “Amava profondamente i figli, non li avrebbe mai esposti a un trauma simile. Ha convissuto con la depressione per quasi quarant’anni, sempre con rigore. Le modalità della sua morte sono troppo insolite per non pensare che possa essere accaduto qualcosa di grave, o che abbia subito un evento in grado di annientarlo mentalmente”. Anche se l’autopsia dovesse confermare l’ipotesi del suicidio, conclude il legale, resterebbe aperto un altro scenario: quello dell’eventuale istigazione.
Foto: insta fiorentina