Berlusconi-Allegri, una partita ancora apertissima
31/05/2013 | 15:44:00
“Una decisione per il bene del Milan. Mettendoci la mano sulla coscienza”. Più o meno queste le parole di Silvio Berlusconi, in riferimento alla vicenda Allegri. E un appuntamento anticipato a domenica, rispetto alle iniziali previsioni che facevano pensare a lunedì per un summit definitivo. A conferma che spesso le date sono scritte sulle sabbia, cambiano perché non ci sono certezze. Partiamo da un presupposto: Berlusconi ha bocciato Allegri, non lo vorrebbe sulla panchina del Milan. Non è un presupposto banale. Ma come abbiamo già spiegato il lavoro di Galliani è stato incredibile, in nome di un rapporto solidissimo con Max e nella speranza di convincere anche il numero uno del club. Rispetto al dieci per cento di ieri pomeriggio, le percentuale sono risalite forse fino al cinquanta. Forse qualcosa in più, nessuno può dirlo. Anche perché mentre risalgono possono scendere a dismisura in pochi giorni, fino a quando Berlusconi non chiarirà. Ci sono troppe cose in ballo: il prolungamento, la convinzione del numero uno del club, il pericolo grosso che alla prima contrarietà l’impalcatura, che non ha basi solide, possa crollare. Ecco perché resta una partita ancora apertissima, quella tra il presidente e l’allenatore. Malgrado l’abilissimo e difficilissimo lavoro di tessitura firmato Galliani. Cosa farà la Roma? Forse non avrà neanche il tempo di studiare eventuali soluzioni alternative che tutto sarà chiaro. Almeno per quanto riguarda la vicenda tra Allegri e il Milan. Anzi, tra Allegri e Berlusconi…