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ARTUR BORUC, IL GIGANTE DAGLI OCCHI DI GHIACCIO

05.03.2017 | 10:15

Nella 27ª giornata di Premier League il Manchester United non va oltre il pareggio contro il Bournemouth. All’Old Trafford gli uomini di Mourinho impattano 1-1 con i Cherries per effetto dei gol di Rojo e King. Poco prima dell’intervallo Surman viene espulso e lascia la formazione di Eddie Howe in dieci, ma lo United non trova comunque il guizzo vincente anche per via delle decisive parate di Artur Boruc, che indossa il mantello da Superman e respinge un penalty a Zlatan Ibrahimovic. L’estremo difensore classe 1980 ipnotizza Ibra con i suoi occhi glaciali, distendendosi sulla propria destra e negando la gioia personale all’attaccante svedese dagli undici metri. E proprio il portiere polacco, con un passato in Italia tra le fila della Fiorentina, non può che essere il nostro personaggio de giorno.

Artur Boruc nasce il 20 febbraio 1980 a Sliedce, in Polonia. Dopo aver militato nelle giovanili del Pogon Sliedce, passa al Legia Varsavia, squadra di cui è anche appassionato tifoso. Poi, nel 2005, arriva il trasferimento al Celtic Glasgow, club scozzese con i quale firma un contratto fino al 2009. Contemporaneamente, il gigante polacco (193 centimetri per 90 chilogrammi) scala gerarchie in Nazionale, dove progressivamente conquista sempre più spazio fino a diventare titolare già ai Mondiali di Germania 2006, superando prima la concorrenza di colleghi come Dudek e poi quella di Kuszczak. Merito di una presa sicura in uscita, della reattività e del colpo d’occhio tra i pali, della prontezza sulle uscite basse, ma soprattutto di una leadership maturata proprio nelle stagioni in terra scozzese, e che ha trasformato Boruc da giovane di talento in un elemento di assoluta affidabilità tra i pali. Proprio contando su queste doti “King Artur” (così è stato soprannominato dai tifosi del Celtic) ha dato il suo contributo decisivo per la conquista del titolo scozzese da parte del club di Glasgow per tre stagioni consecutive, tra il 2005 e il 2008, mantenendo la porta inviolata in 50 occasioni su 132 presenze complessive gare con la maglia dei biancoverdi. Da ricordare un episodio particolare capitatogli nel 2008: in occasione dell‘Old Firm, l’attesissimo derby di Glasgow, il Celtic vince per 3 a 2 contro i Rangers, e Boruc festeggia indossando una maglietta con una foto di Giovanni Paolo II, e con la scritta “Dio benedica il Papa”. Niente di male se non si fosse trattato della sfida contro i protestantissimi Rangers. Episodio che ha scatenato un polverone mediatico di notevoli dimensioni, nonostante per il ragazzo non sia arrivata nessuna sanzione da parte della federcalcio scozzese.

Arrivato alla piena maturità tecnico-fisica, il 14 luglio 2010 viene acquistato dalla Fiorentina per circa 1,2 milioni di euro, firmando un contratto biennale. Con la maglia dei viola inizia la stagione da riserva e fa il suo esordio ufficiale da titolare il 26 ottobre in Coppa Italia nella vittoria per 1-0 contro l’Empoli. Le ambizioni dell’estremo difensore polacco lo portano ad insidiare Frey nella corsa al numero uno della squadra viola. E l’occasione si presenta poco dopo, complice un infortunio che costringe il collega di reparto ai box per un lungo periodo. La prima stagione di Boruc in Serie A si chiude con 26 presenze, 29 gol subiti e parate da grandi voti in pagella. L’estate seguente per il polacco arrivano diverse proposte interessanti, la società le valuta, ma un attimo dopo le rispedisce tutte al mittente: la cessione avrebbe garantito una grossa plusvalenza, ma la Fiorentina ha deciso di tenere duro e di togliere Boruc dal mercato. E il gigante polacco risponde alla fiducia del club con un’altra stagione ad alti livelli, chiusa con 37 presenze e 42 reti subite. La scintilla con la Fiorentina, però, non è mai scoccata realmente e a fine campionato le strade di Boruc e dei viola si separano: il 22 settembre 2012 il portiere polacco passa in Premier League, al Southampton, con il quale colleziona 50 presenze in due stagioni, con prestazioni tra alti e bassi. “Sono stato tre mesi senza squadra dopo aver abbandonato la Fiorentina e non sono stato benissimo. Ora però mi sto riprendendo. La Serie A? Lo stile di vita in Italia è positivo, ma non è quello il mio modo di intendere il calcio. Non c’era passione e questa cosa mi è mancata moltissimo. Non volevo rimanere in Italia perché non mi piace come è inteso il calcio lì. Volevo la Premier League e l’Inghilterra”, ha dichiarato Boruc al suo sbarco in Inghilterra. Due anni dopo, ecco il trasferimento al Bournemouth, in Championship, seconda divisione inglese. Il 27 aprile 2015, anche grazie alle decisive parate dell’ex viola, il Bournemouth conquista la sua prima storica promozione in Premier League dopo ben 116 anni di storia. Nella prima stagione nel massimo campionato inglese, Boruc colleziona 32 presenze, con 51 reti subite e un’incredibile e inattesa salvezza. Le sue prestazioni gli valgono il rinnovo di contratto, firmato l’estate scorsa, fino al 30 giugno del 2017 con opzione per un ulteriore stagione in base ai risultati personali. Il resto è storia recente. Il portiere classe 1980, alla soglia dei 37 anni, sta confermando le sue solide doti tra i pali, con un’esperienza ormai da veterano. Prestazioni – come la parata salva risultato di ieri sul calcio di rigore di Ibrahimovic – che stanno permettendo al Bournemouth di mantenere un buon margine in classifica rispetto alla zona retrocessione, al momento distante cinque lunghezze. L’obiettivo di Boruc, gigante polacco dagli occhi di ghiaccio, è quello di continuare a stupire e condurre nuovamente alla salvezza l’ex Cenerentola Bournemouth, per quella che sarebbe a tutti gli effetti una vera e propria favola calcistica dei giorni nostri.

Foto: i.ytimg.com