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ANSU FATI, IL MILLION DOLLAR BABY A PROVA DI FUTURO DEL BARCELLONA

24.09.2020 | 15:01

Per una stella che, viste le vicissitudini degli ultimi tempi, rischia di offuscarsi, ce n’è un’altra, in casa Barcellona, pronta a splendere: è Ansu Fati. I blaugrana, è cosa nota, hanno fondato gran parte delle proprie fortune sportive (e non solo) sulla “cantera”, quella in grado di sfornare giocatori del calibro di Messi, Busquets, Thiago Alcantara, Sergi Roberto, Jordi Alba… E a proposito di Messi, proprio dalla cantera il Barcellona sembra già aver individuato il potenziale erede della Pulce. Troppo presto parlare di un vero e proprio passaggio di consegne, ma non è certamente un caso se ieri l’enfant prodige spagnolo non soltanto è ufficialmente passato in prima squadra, ereditando il numero 22 lasciato libero da Arturo Vidal, ma ha anche visto aumentare il valore della propria clausola rescissoria, già di 170 milioni, alla cifra mostre di 400 milioni. Segno che il Barça, sul diciassettenne nato a Bissau, ci crede davvero. E fa bene, almeno stando ai numeri e a quanto già visto. Ansu Fati, classe 2002, è un’ala sinistra in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco. Ha già diversi record dalla sua: con il gol del 3-0 segnato contro l’Ucraina, a soli 17 anni e 311 giorni di età è il più giovane marcatore di sempre della Spagna, superando così un record che durava da oltre 95 anni (Errazquin); ma non solo, perché Ansu Fati a 16 anni e 318 giorni è diventato, lo scorso anno, il giocatore più giovane della Liga a segnare e fornire un assist nella stessa partita (gara contro il Valencia vinta poi 5-2), il tutto tra l’altro in sette minuti circa. Sono già 24 presenze nel massimo campionato spagnolo, con sette reti nel totale; cinque gettoni in Champions League e una rete, proprio contro l’Inter. Numeri da predestinato. Agile, rapido nei movimenti, innata predisposizione al dribbling e quel tanto di “Joga Bonito” che fa strabuzzare gli occhi, in pieno stile Barça. Ansu Fati diventerà maggiorenne il 31 ottobre. Con buona pace di Monchi, che si arrabbiò molto quando il Siviglia lo perse in tenera età per vederlo approdare in Catalogna. Il Barcellona punta parecchio su di lui: è tempo di diventar grandi. E perché no, provare a riscrivere la storia al pari di un alieno che quella maglia, è bene precisarlo, non ha ancora smesso di indossarla. Sempre ammesso che sia possibile eguagliarne le gesta.

Foto: Twitter personale