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Panucci-Livorno, cercasi feeling e un pieno di umiltà

17.11.2015 | 00:30

Christian Panucci cade della nuvole quando gli dicono che con Spinelli è un separato in casa. Bisognerebbe chiedere al presidente del Livorno cosa pensa di un allenatore che ha sempre zero colpe, che mai si mette in discussione e che considera l’umiltà un optional. Panucci ha già dimenticato che quando è arrivato lui, nella scorsa stagione, il Livorno ha fatto flop. Riuscendo nella memorabile impresa di non andare ai playoff, cosa che sarebbe riuscita al 95 per cento dei suoi colleghi. L’umiltà sembrava averla trovata nelle prime giornate del campionato, poi l’ha persa. Panucci si occupa di tutto, basterebbe occuparsi dell’aspetto tattico: la classifica è più che dignitosa, ma spesso sull’organizzazione non ci sono tracce e dopo le quattro vittorie consecutive iniziali ci si attendeva molto di più. Soprattutto una cosa: i calciatori che avevano contribuito a una striscia importante non possono essere considerati inadeguati. Nelle considerazioni ufficiali ma anche nelle allusioni ufficiose. Un po’ più di rispetto, cancellando la spocchia. Sembra facile, ma forse non lo è. In fondo, Panucci è imprevedibile: anche quando litigò con Capello nessuno immaginava che sarebbe riuscito ad avere problemi con l’allenatore che gli aveva dato tutto. E forse anche per questo non può sorprendere il fatto che, malgrado una classifica più che dignitosa, il prossimo impegno del Livorno a Bari forse sarà fondamentale. Aspettando quel pieno di umiltà…


Foto: goal.com