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Da Panucci a Lapadula passando per El Shaarawy: quanti affari tra Milan e Genoa

22.10.2017 | 00:10

La sfida contro il Genoa di oggi pomeriggio sarà delicatissima per Vincenzo Montella, chiamato a dare una svolta alla stagione, del Milan e soprattutto sua, perché di tempo potrebbe non avere più tanto. Un incrocio che inevitabilmente ci riporta alla mente numerosissime operazioni di mercato concluse tra le due società. Chi pensava che, con il nuovo corso rossonero, il binario con la Genova rossoblu si sarebbe interrotto è rimasto un po’ spiazzato da Lapadula e Bertolacci, gli ultimi a percorrerlo (per il centrocampista un gradito ritorno, sia pur a titolo temporaneo). E non è detto che il prossimo non sia Pellegri, l’enfant prodige genovese da mesi nel mirino dei rossoneri.

Scavando indietro nel tempo, ma non troppo, come non pensare a Eranio e Panucci, che negli Anni 90 dopo essere esplosi a Marassi andarono a consacrarsi a San Siro. E poi, ovviamente, tutta l’era Galliani-Preziosi: un connubio che, tra summit estivi a Forte dei Marmi e blitz blindati a Milano, ha prodotto quintali di arrosto e poco fumo. Pensiamo a Kevin-Prince Boateng, che il Genoa acquistò dal Portsmouth per circa 6 milioni più Vanden Borre il 17 agosto del 2010 e poi cedette immediatamente (l’indomani) al Milan, inizialmente con la formula della comproprietà: il ghanese in rossoblu fece soltanto le visite mediche, non venne neanche presentato. Più o meno, anche se dilazionata in un arco di tempo più lungo, la storia di Francesco Acerbi, che mai difese i colori del club ligure che ne detenne il cartellino tra il gennaio del 2011 e l’estate del 2012. Oppure a Stephan El Shaarawy, cresciuto nel settore giovanile del Grifone e passato nel 2011, dopo la parentesi di Padova, in comproprietà al Diavolo per 7 milioni più la metà del tedesco Alexander Merkel, che fece più volte la spola tra le due piazze. O ancora a Luca Antonelli (seguite le orme del papà Roberto “Dustin”), tornato dopo un quadriennio al Genoa in quel Milan che lo aveva formato a livello giovanile, e Juray Kucka: due anni a Milanello dopo quattro a Pegli per lo slovacco oggi al Trabzonspor. Valter Birsa il 31 agosto del 2013 si trasferì al Milan nell’ambito dell’operazione che portò Luca Antonini sotto la Lanterna, mentre il girovago Marco Borriello, cresciuto nel vivaio rossonero, proprio al Genoa (dopo una lunga serie di prestiti) esplose nella stagione 2007-08, chiusa con 19 gol in A. Meritano sicuramente una menzione anche due prestiti salvifici: Suso, probabilmente, oggi non sarebbe il calciatore che è senza quei cinque mesi del 2016 alla corte di Gasperini, che lo rivitalizzò dopo le dosi di naftalina ingurgitate con Mihajlovic, esattamente un anno prima a beneficiare di Mago Gasp da gennaio a maggio era stato invece M’Baye Niang.

Completano il quadro Kakha Kaladze, Marco Amelia, Davide Di Gennaro, Sokratis Papastathopoulos, Kevin Constant, Alessio Cerci, Alberto PaloschiLucas Ocampos e Alessandro Matri, oltre ai vari Zigoni, Beretta, Sampirisi, Oduamadi e Strasser, per questi ultimi storie di cartellini più che di presenze effettive. E, badate bene, tutti questi calciatori evidenziati in grassetto sono stati protagonisti di operazioni dirette, a titolo definitivo o meno, tra Milan e Genoa. Se avessimo aggiunto i doppi ex generici, da Bortolazzi e Collovati a Gilardino e Taarabt, la lista sarebbe stata ancora più lunga. Ecco perché la gara in programma alle 15 a San Siro profuma intensamente di mercato.