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Lotito: “Petkovic nutre spiritualmente i calciatori”

16.09.2012 | 12:35

Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato dell’imminente Chievo-Verona-Lazio ai microfoni di Sky a pochi minuti dall’ingresso in campo delle squadre al Bentegodi: “Noi dobbiamo camminare coi piedi per terra, il nostro motto è quello, con coesione, determinazione e spirito di sacrificio. E’ importante ripartire dopo la sosta con gli stessi obiettivi e voglia di divertirsi. Ambizioni di classifica? Fare programmi è fuori luogo, perchè siamo solo alla terza giornata e come sapete i risultati vengono non solo dalla squadra ma anche da fattori imponderabili. Petkovic? Gli ho detto che la squadra non deve esaltarsi ora, ne demoralizzarsi in futuro, bisogna mantenere sempre lo stesso profilo. I meriti che ora gli danno gli altri io li ho apprezzati anche prima, e mi pare convinto delle sue idee. Dobbiamo continuare nel nostro cammino nella consapevolezza dei nostri mezzi. Sul tecnico ho fatto delle valutazioni prima ancora che si cimentasse nelle competizioni amichevoli e ufficiali, spiegandone i motivi pubblicamente: la moralità, il carattere, la grande determinazione. E’ inusuale che una persona che lavora nel mondo del calcio abbia lavorato quattro anni alla Caritas. Mi interessava che i calciatori fossero giudicati non solo come calciatori ma anche come uomini e nutriti spiritualmente, ho scelto Petkovic per tutto questo. Credo sia ingeneroso giudicare un allenatore solo per i risultati, che non dipendono unicamente da lui ma da una lista lunghissima di componenti. Lo stato d’animo di Zarate? Non abbiamo mai dato una maglia certa a nessuno, il tecnico valuta in ogni momento lo stato psico-fisico della squadra e decide per il meglio. L’attacco necessitava di mantenere alcuni profili, memori anche delle difficoltà numeriche avute l’anno scorso, considerando che questa squadra ha tre competizioni. In attacco sono 5 e questo numero ci consente di farle al meglio. Chi entra in campo deve giocare anche per chi è in panchina, anzi quest’ultimo deve essere una spinta per chi scende in campo”.