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José Mari, Ricardo Oliveira e gli altri: ecco gli acquisti flop del Milan targato Berlusconi

13.04.2017 | 23:35

Gestione Berlusconi al capolinea, facciamo un bilancio sul mercato a partire da quelli che possiamo serenamente bollare come acquisti flop, in questi 31 anni di Milan nel complesso ricchissimi di successi,

 

Claudio Borghi – Centrocampista offensivo, Berlusconi si innamora calcisticamente di lui e nel 1987 lo preleva dall’Argentinos Juniors per 3,5 miliardi di lire. Ma l’argentino non indosserà mai la maglia del Milan per le limitazioni agli impieghi degli stranieri (erano già in organico Gullit e Van Basten e con l’apertura al terzo Sacchi gli preferì Rijkaard).

Michael Reiziger-Winston Bogarde-Patrick Kluivert – Tutti arrivati dall’Ajax nella seconda metà degli Anni 90, a stretto giro di posta. I primi due (difensori) misero insieme 13 presenze nel complesso, il centravanti segnò 6 reti in 27 partite. Destino comune anche in uscita: tutti via dopo una sola stagione e tutti in direzione Barcellona, dove si ricongiunsero al loro mentore Van Gaal.

José Mari – Attaccante (non) protagonista in rossonero nel triennio 1999-2002, esperienza chiusa con soli 5 gol all’attivo in Serie A, 14 considerate tutte le competizioni. E dire che veniva presentato come l’astro nascente del calcio spagnolo.

Javi Moreno – Altra punta iberica, andata a far compagnia a José Mari nel suo ultimo anno a Milano: 2 gol in campionato per il delantero arrivato dall’Alaves, 9 in totale. Comunque da inserire a pieno titolo nel museo dei flop.

Florin Raducioiu – Ancora il reparto avanzato sotto la lente d’ingrandimento. Dopo Bari, Verona e Brescia arriva la grande chance per il centravanti rumeno, defenestrato dopo una sola annata da 4 segnature totali, coppe comprese.

Paulo Futre – Lontanissimi i tempi di Porto e Atletico Madrid, una sola presenza in campionato nella stagione scudettata 1995-96, mai entrato nel cuore di Capello anche perché inesorabilmente chiuso da Dejan Savicevic e Roberto Baggio.

Umit Davala – Fortemente voluto nel 2001 dall’Imperatore Fatih Terim, che lo portò in dote dal Galatasaray, il centrocampista turco dopo tre mesi finì ai margini, comprensibilmente, con l’avvento di Carlo Ancelotti. Scambiato l’estate seguente con l’interista Simic.

Rivaldo – Pallone d’oro nel 1999, nel 2002 sbarca a Milanello tra gli osanna degli astanti. Il Barcellona aveva capito che il brasiliano aveva imboccato il viale del tramonto: riserva di Rui Costa la prima stagione, chiusa comunque con 8 reti all’attivo, l’arrivo di Kakà lo induce giustamente a rescindere all’inizio della stagione seguente, con due galli del genere il pollaio della trequarti era diventato infrequentabile.

Ricardo Oliveira – Doveva essere l’erede di Shevchenko, i tifosi rossoneri rischiarono di finire dallo psicologo. Clamorosamente risorto in questi ultimi anni al Santos, lui che è un classe 1980.

Vikash Dhorasoo –  Uno dei parametri zero di Galliani, che nel 2004 lo strappò al Lione con l’intento di farne il vice Pirlo. Diciamo molto vice, già l’accostamento dei nomi sfiora la blasfemia anche a 13 anni di distanza. Molto meglio al tavolo di poker, gioco al quale si è dedicato dopo il ritiro.

Fernando Redondo – Qualità tecniche infinite, ma si fa male in ritiro subito dopo il suo arrivo dal Real Madrid. Un gravissimo infortunio che gli fa saltare due stagioni per intero, nelle successive due 33 presenze complessive senza mai lasciare traccia. Poi, il ritiro.

Christophe Dugarry – Agile come un elefante in cristalleria, esplose nel Bordeaux ispirato da un certo Zinedine Zidane. Ma evidentemente nell’estate del 1996, quello buono – dai girondini – lo prese la Juventus. Sei gol per l’ariete transalpino, che due anni più tardi da comparsa avrebbe poi vinto il Mondiale di casa.

Christian Vieri-Marcio Amoroso – Si avvicendano in avanti nella stagione 2005-06, sei mesi a testa e con esiti parimenti disastrosi. Un gol cadauno in campionato per due bomber che il meglio, sui manti erbosi della Serie A, lo avevano già dato.

Meritano una citazione doverosa anche Gigi Lentini, penalizzato però dal brutto incidente automobilistico, Yoann Gourcouff, Fernando Torres, Christian Ziege e Edgar Davids, bollato come “mela marcia” e poi volato a fare le fortune della Juve.

 

Foto: raisport.it-wikipedia