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GEOMETRIE, TECNICA E SANGUE ITALIANO: GAUDINO, UN METRONOMO SCUOLA BAYERN PER MARAN

27.07.2017 | 10:25

Il nuovo Chievo Verona si appresta a disputare il prossimo torneo di Serie A e la squadra di Rolando Maran lo farà con una certezza in più proveniente dal mercato: Gianluca Gaudino. Un talento cristallino che sta impressionando e non poco durante questo precampionato, ma in tal senso vi erano veramente pochi dubbi. Si tratta di un calciatore che, nonostante la giovane età, garantisce qualità, quantità e la giusta esperienza in mezzo al campo. Gaudino rappresenta in assoluto uno dei migliori prospetti del calcio tedesco. Già, perché nonostante il cognome, italianissimo, il promettente ragazzo finora ha indossato sempre la maglia della Germania, dall’Under 15 all’Under 20. Gaudino nasce ad Hanau, l’11 novembre del 1996, da una famiglia di chiare origini italiane. Suo padre, Maurizio Gaudino, è stato un calciatore (ritiratosi nel 2006) e sin da subito trasmette la passione per questo sport al figlio. Il giovane cresce per strada, rincorrendo un pallone e sognando un giorno di poter calcare i campi della Bundesliga. Nel 2001 si aggrega allo Schwetzingen e inizia a coltivare la propria passione, ma nel 2004 viene notato e successivamente prelevato dal Bayern Monaco che non ci pensa due volte a inserirlo nel proprio prolifico settore giovanile. Per Gaudino si tratta di un vero e proprio sogno, il club più importante di Germania lo accoglie a braccia aperte e lui non delude le attese. Il suo percorso di crescita è graduale e costante, il padre lo guida affiancandolo e guidandolo passo dopo passo. Gaudino impressiona sempre più nei vari campionati giovanili, il suo talento spicca letteralmente e attesta le grandi speranze che il Bayern ripone in lui.

Dopo ben 10 lunghi anni di settore giovanile, nel 2014, Gaudino si affaccia in prima squadra facendo il proprio esordio, sotto la guida di Pep Guardiola, il 13 agosto subentrando durante la finale di Supercoppa di Germania contro il Borussia Dortmund. Successivamente debutta anche in Bundesliga nella sfida disputata contro il Wolfsburg, diventando il quarto esordiente più giovane della storia del club bavarese. Gaudino evidenzia doti di grande palleggio, ottime geometrie e una tecnica individuale degna di nota. In mezzo al campo mette in risalto le proprie qualità con estrema facilità, il ragazzo dal puro sangue italiano ha tutte le carte in regola per poter sfondare e imporsi nel calcio che conta. Il Bayern ne è consapevole e gli concede spesso il giusto spazio per potersi esprimere. Tuttavia, le occasioni per poter dare il proprio contributo sono davvero poche e, a quel punto, il giovane decide di accettare una nuova sfida per poter crescere lontano da casa. Così, nel gennaio del 2016, si trasferisce a titolo temporaneo al San Gallo, in Svizzera, dove gli viene concessa l’opportunità di giocare titolare in Super League, il massimo campionato elvetico. Con il club biancoverde si guadagna il posto in squadra e risponde pienamente alle aspettative collezionando in totale ben 33 presenze. Terminato il prestito, Gaudino fa ritorno al Bayern. Nel suo futuro, però, c’è la sua madre patria: l’Italia. Infatti, il 30 giugno, il direttore sportivo del Chievo Verona, Giancarlo Romairone, decide di acquistarlo a titolo definitivo e di portarlo alla corte di Rolando Maran. Dopo aver conquistato 2 Bundesliga con la maglia del Bayern, Gaudino è pronto a calarsi in una nuova realtà per crescere e plasmare ulteriormente il proprio talento. Durante questo precampionato le sue capacità sono state messe in evidenza, tutto ciò conferma l’ottimo investimento fatto dal club del presidente Luca Campedelli che in questo momento si ritrova un ragazzo maturo al punto giusto e pronto a spiccare il volo. Gaudino sbarca in Serie A con l’obiettivo di sorprendere, di confermare le attese e di brillare nella sua terra d’origine.

Foto: Bild