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FISICO DA CESTISTA E VOGLIA DI STUPIRE: SIMY, L’ARMA IN PIÙ DEL CROTONE

24.04.2017 | 10:30

Simy Nantes

Il calcio è strano, talvolta riesce a sottoporre agli spettatori sceneggiature davvero imprevedibili. Prendete la giornata di ieri. A San Siro si gioca Milan-Empoli, per i rossoneri un occasione da non perdere assolutamente in chiave Europa League, a maggior ragione dopo la sconfitta dell’Inter a Firenze: con un successo i rossoneri blinderebbero quel sesto posto che a fine stagione varrà la ex Coppa Uefa, portandosi a più 5 sui cugini nerazzurri ed a più 6 sulla Viola. E invece arriva una sconfitta traumatica, con i toscani capaci di centrare la seconda vittoria esterna consecutiva, dopo quella dell’Artemio Franchi, contro qualsiasi tipo di pronostico, specie considerata la sfilza di risultati negativi precedentemente inanellato. In soldoni, corsa alla sesta posizione ancora più aperta, con gli uomini di Paulo Sousa tornati pienamente in lizza. E, soprattutto, grossa frustrazione per le velleità del Crotone, che mai avrebbe pensato che l’Empoli avrebbe potuto guadagnare terreno in questi due turni. I pitagorici, comunque svegliatisi tardi, in questo aprile hanno finalmente iniziato a viaggiare a marce alte, come certificato dal bottino di 10 punti totalizzati nelle ultime quattro uscite, figli di tre vittorie (tutte per 2-1, di cui due in trasferta) e del pareggio per 1-1 al “Grande Torino”. Tornando proprio all’ultimo exploit rossoblu, all’interno del nostro consueto spazio quotidiano ci occupiamo di Simeon Tochukwu Nwanko, semplicemente noto come Simy, lo spilungone nigeriano che ha firmato gli ultimi 4 punti degli squali. Il sabato di Pasqua la zampata nella tana del Toro, su sponda di Nalini, ieri la bella volée ad incrociare – su cross del totem Falcinelli – valsa il successo a Marassi, sponda Samp, squadra che ormai nulla ha più da chiedere al campionato e in leggera flessione (un punto in tre partite dopo aver battuto l’Inter a domicilio). Due gol pesantissimi, che tengono ancora viva la fiammella della società di Vrenna, alla sua prima storica partecipazione in Serie A, di mantenere la categoria. Due gol arrivati dalla panchina, habitat naturale dell’ariete nigeriano voglioso di stupire in questa sua stagione d’ambientamento. Appena 3 infatti le presenze da titolare, 15 invece quelle da subentrato, per un totale di 465 minuti giocati. Pochi, eppure i 3 gol realizzati in campionato (il primo, ininfluente, lo scorso 26 settembre in occasione del ko interno con l’Atalanta), sommati alla rete in Coppa Italia col Verona (44 minuti a referto), confezionano una media gol non proprio da buttare: uno ogni 127’. Una traccia da sviluppare in chiave futura. Perché pian piano l’attaccante, nato a Lagos il 7 maggio del 1992, si sta sintonizzando sulle frequenze del nostro calcio. E sta dimostrando di saper reggere l’urto dei difensori di Serie A. Non è poco, per chi era arrivato in Italia con l’etichetta di capocannoniere sì, ma della B portoghese: 20 le reti messe a segno la scorsa stagione tra le file del Gil Vicente, mentre erano state 9 quelle realizzate un anno prima con la stessa maglia ma in Primeira Liga. Il resto della carriera, procedendo a ritroso, Simy lo aveva trascorso tra le file della Portimonense, il sodalizio che lo ha formato a livello giovanile (dopo i primi passi mossi in patria nel Guo FC), gli ha visto siglare 17 gol nel biennio 2011-13 e, soprattutto, deteneva ancora i diritti sul suo cartellino prima della chiamata del Crotone, che il 21 luglio del 2016 gli ha fatto sottoscrivere un triennale. A dispetto delle lunghissime leve (198 cm per 84 kg, praticamente un fisico da cestista), Simy, per il quale a gennaio c’erano stati sondaggi anche dalla Cina, si sta rivelando abbastanza rapido per fungere da arma in più del Crotone in questo rush finale, tenendo conto che la strada verso la salvezza adesso si farà ancor più in salita, con l’Empoli – già forte dei 5 punti di vantaggio – che potrà contare su un calendario decisamente più favorevole. E qualora i calabresi non dovessero riuscire a centrare l’impresa, mal che vada (con Falcinelli, ora in prestito dal Sassuolo, destinato a rimanere nel massimo campionato) si troveranno in casa il centravanti giusto per tentare l’immediata risalita: Simy in Portogallo ha dimostrato di saper fare la differenza tra i cadetti, anche in Italia la musica potrebbe essere la stessa. Fermo restando che, finché ci sarà speranza, alle latitudini dell’Ezio Scida tutti, nessuno escluso, dal presidente al più giovane dei tifosi, resteranno aggrappati con le unghie e con i denti a quel patrimonio chiamato Serie A.

Foto: sito ufficiale Crotone