Sirigu al Genoa: ha vinto Preziosi, ha perso (ancora) Marroccu

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Noi continuiamo a chiederci per quale motivo alcuni direttori sportivi debbano decidere di lavorare con presidenti che non concedono un minimo di visibilità. Uno tra i numerosi esempi è quello che coinvolge Marroccu in casa Genoa. Marroccu decide poco, quasi zero, mette il timbro su quanto stabilisce Preziosi. E forse sarebbe il caso di rivedere il suo ruolo, se è un ruolo senza un minimo di autonomia. Prendiamo l’esempio Sirigu: vi avevamo raccontato l’irruzione a sorpresa di sabato scorso, un’iniziativa di Preziosi che vuole il nome roboante come ha fatto in passato tantissime volte. E chiaramente nessuno discute il valore di Sirigu. Il problema è che Marroccu è stato informato dopo, quando la trattativa era andata in rampa di lancio mentre lui stava cercando altre soluzioni. Marroccu andò via da Brescia perché i margini di manovra con Cellino erano quasi invisibili. In casa Genoa forse è peggio, al punto da chiederci: se un presidente può fare a meno del suo direttore sportivo, per quale motivo il direttore sportivo accetta un ruolo di secondo o terzo piano?



 

 



 

Foto: Twitter Torino