HERNANDEZ, ORA IL CUCHO STA DECOLLANDO

Un bellissimo gol di Juan Camilo Hernandez ha riportato il Getafe alla vittoria in campionato. La squadra di Bordalás, autentica sorpresa delle ultime due stagioni, non vinceva dal 17 ottobre e in questa prima parte di stagione non se la sta passando bene. Ma il sistema di gioco e l’idea di calcio del tecnico alicantino sta rigenerando questo attaccante colombiano classe ’99 che sembrava essersi un po’ smarrito. È arrivato in prestito in estate.
Hernandez, soprannominato Cucho perché da bambino gli venivano tagliati i capelli molto corti al punto da assomigliare a Cambiasso, è di proprietà del Watford. Gli osservatori di Pozzo lo hanno notato quando il ragazzo giocava in patria nel Deportivo Pereira (20 gol in B a 17 anni) e le prestazioni del ragazzo se le assicura il Granada (club all’epoca di proprietà del patron dell’Udinese) nel 2016. Lo lasciano in prestito un anno all’America de Cali e poi lo portano in Europa, lasciandolo in Segunda División a farsi le ossa all’Huesca. Lì disputa una stagione da assoluto protagonista, trascinando la squadra aragonese al secondo posto e alla promozione in Liga. Hernandez segna 16 gol quell’anno, ma non riuscirà a ripetersi l’anno dopo nella massima divisione, in una stagione meno esaltante per lui e per la squadra: 4 gol segnati e penultimo posto in classifica. Anche lo scorso anno non è andata come avrebbe voluto (5 gol in 21 presenze), complice la stagione non ottima della squadra in cui è andato a giocare in prestito: il Mallorca, retrocesso a fine campionato. Quest’anno al Getafe cerca di ritornare ad alti livelli, anche se finora il bottino non è ancora molto ricco – solo due le reti messe a segno in Liga sin qui – si intravedono segnali positivi e, soprattutto, si sono rivisti alcuni guizzi del primo anno a Huesca. Il Getafe cerca molto le punte, con il suo calcio molto diretto.
Hernandez è una prima punta che vede la porta ma che sa anche muoversi molto bene per la squadra. È dotato di un’ottima accelerazione e ha mezzi tecnici notevoli, visto che calcia molto bene sia con il destro che con il sinistro. Il gol segnato al Cadice domenica lo descrive piuttosto bene: parte palla al piede in progressione per vie centrali, lasciandosi due uomini alle spalle; scarica per Cucurella che poi gli restituisce il pallone; stoppa, prende la mira e piazza con il destro sotto la traversa dal limite dell’area.