CLASSE E PERSONALITÀ: LOBOTKA, IL NUOVO REGISTA DEL NAPOLI SULLE ORME DI HAMSIK

Quando ne parlammo, il 24 dicembre, era un’autentica sorpresa. Stanislav Lobotka e il Napoli, storia di un contropiede improvviso. Meglio: lo slovacco è sempre stato un profilo molto gradito al club azzurro ma in quei giorni si parlava soprattutto di Torreira, magari non immaginando che l’Arsenal mai lo avrebbe liberato, a maggior ragione dopo l’avvento di Arteta sulla panchina dei Gunners. Il Napoli ha continuato a lavorare senza sosta per Lobotka, fino ad arrivare alle intese totali sia per Demme che per lo stesso Lobotka, una doppia operazione per il centrocampo di Gattuso. Una situazione che si è clamorosamente materializzata prima delle 13 di mercoledì, come anticipato nei dettagli. Un contropiede autentico del Napoli, che ha trovato gli accordi definitivi con il Celta per un’operazione da 20 milioni più 3-4 bonus non facilmente raggiungibili con pagamento dilazionato in più tranche. E stamattina Lobotka è arrivato a Villa Stuart per le visite mediche di rito, primo appuntamento della sua nuova avventura targata Napoli. Andiamo a scoprire qualcosa in più sul nuovo regista di Gattuso.



Classe 1994, cresciuto nel Trencin, nella sua Slovacchia, prima del grande salto ad Amsterdam nel 2013 per giocare nella squadra B dell’Ajax: 33 partite, 3 gol. Numeri che però non gli valgono la conferma: a fine anno torna al Trencin, dove vince coppa e campionato nel 2015, tant’è che l’anno dopo vola in Danimarca per firmare con il Nordsjaelland. In due stagioni gioca sempre, salta soltanto 3 partite, i tifosi lo paragonano a Verratti, i rumors di mercato iniziano a farsi insistenti. Nel 2017 si trasferisce al Celta Vigo, operazione da appena un milione di euro. Zero gol, un solo assist, ma non è certo quello il suo mestiere. Altezza 170 centimetri, baricentro basso ma ben piazzato fisicamente, è un regista moderno, ovvero quel centrocampista che si piazza davanti alla difesa e con la sua intelligenza tattica fa girare tutta la squadra. E al Celta subito diventa imprescindibile, come dimostrano le 90 partite giocate in 2 stagioni e mezzo in Liga. Oggi Lobotka si gode i frutti del lavoro e del sacrificio. Il suo piede naturale è il destro, ma è in grado di impostare anche con il sinistro. Tecnicamente sopra la media, per caratteristiche è un giocatore che ricorda Jorginho ma lo slovacco è più interdittore e con una maggiore forza fisica, all’occorenza può giocare anche mediano in un centrocampo a due o mezz’ala nel centrocampo a 3. Un profilo che mancava nel centrocampo di Gattuso: classe e personalità, Lobotka è pronto prendere in mano le chiavi del gioco del Napoli sulle orme del suo idolo Hamsik.

 



Foto: Marca