UN ALTRO BEBETO PER LA JUVE

Si chiama Mattheus de Andrade Gama de Oliveira. Tutti però, nonostante il padre non sia d’accordo, lo chiamano ‘Il figlio di Bebeto‘. Un paragone importante, un’eredità pesante da portare. Ma a Mattheus, come l’ex campione verdeoro pretende che lo si chiami, la cosa non sembra pesare affatto, anzi. Si è messo in mostra sin da giovanissimo, quando è diventato titolare dell’U-13 brasiliana. 



Inutile dirlo: buon sangue non mente. Con o senza paragoni, si vede che Mattheus ha il calcio nel sangue e ha tutte le carte in regola per diventare un campione.

Inizia a muovere i primi ‘doppi passi’ e colpi di suola nel futsal Flamengo (siamo nel 2004), dimostrando subito di essere un mancino puro dal tocco raffinato.
Rispetto a papà Bebeto, storico attaccante da record, idolo in patria, Mattheus è un giocatore leggermente diverso. Certo il materiale e lo stampo sono gli stessi, detto questo, il giovane acquisto della Juventus ama destreggiarsi in una zona del campo più arretrata. Sotto questo profilo lo si potrebbe paragonare a ben altri campioni, non attaccanti puri, o seconde punte tutto movimento e fantasia. Ma i confronti spesso non fanno bene, o rischiano di essere ingenerosi.
Dunque, meglio descriverlo per ciò che è: alto 1,85m, dotato di grande forza e precisione nel tiro, tatticamente molto educato (brasiliano atipico?). 
Un vero e proprio predestinato, che il padre avrebbe voluto trattenere in patria fin dopo il Mondiale 2014. La Juve non è arrivata prima di tutti sul giocatore, ma è stata brava a chiudere la trattativa prima degli altri, assicurandosi un futuro campione. Solo il tempo, ma soprattutto il campo, diranno se Mattheus resterà semplicemente: il ‘figlio di Bebeto‘.