MACCARONE SEMPRE PIU’ BANDIERA EMPOLI

Si dice che nelle storie d’amore, bisogna fare attenzione alla crisi del settimo anno. C’è chi parla di ragione scientifica, altri di pura fantasia. Di certo è una situazione che l’Empoli e Massimo Maccarone hanno superato, visto il fresco rinnovo dell’attaccante anche per la prossima stagione. Sarà l’ottava in maglia azzurra, la sesta consecutiva, per un calciatore che ormai è un’istituzione in quel di Empoli: fascia da capitano, uomo promozione prima e salvezza poi (nello spareggio contro il Vicenza che poteva costare agli azzurri la Lega Pro del 2012) e, tra i tifosi, c’è qualcuno addirittura che lo farebbe sindaco o assessore al comune.
Numeri importanti: 233 presenze nelle sue sette stagioni in azzurro, 87 reti segnate tra Serie A e B. Ed i suoi 13 stagionali (la quarta annata di fila in doppia cifra) e la sua continuità di rendimento hanno portato il patron Fabrizio Corsi a rinnovargli il contratto per la prossima stagione. Un’annata che potrebbe portare grandi rivoluzioni in quel piccolo lembo di Toscana, ma il punto di partenza sarà proprio Big Mac. Ma la storia tra l’attaccante e il club, è di quelle che fanno la felicità dei romantici del pallone, legami tra un calciatore e una piazza sempre più rari che però si ricordano. Sì, perché i primi calci di Maccarone con la maglia dei toscani, sono arrivati ben 16 anni fa. Una carriera in cui l’attaccante, senza mai giocare in una big, si è tolto soddisfazioni arrivando a giocare una finale di Coppa Uefa e marcare due presenze nella Nazionale maggiore (contro Inghilterra e Galles, sotto la guida di Giovanni Trapattoni). Eppure un milione di lire poteva cambiare tutto… 
 
Di acqua sotto ai ponti ne è passata dall’estate 2000. Da quando gli smartphone li chiamavamo ancora telefonini, alla rivelazione del terzo segreto di Fatima oppure quando un gol di Wiltord prima e una mezza rovesciata di Trezeguet poi tolsero l’Europeo in extremis all’Italia, nella finale di Rotterdam. Proprio in quella torrida estate arrivò il passaggio del 21enne Maccarone dal Prato (dove aveva appena segnato 20 gol) all’Empoli (in comproprietà con il Milan). Cresciuto nei rossoneri e mandato a farsi le ossa in giro per l’Italia, l’attaccante segna 16 reti al primo anno di B (esordio con gol a Pescara) e gli azzurri sfiorano la promozione. Fatih Terim, allenatore del Milan nel 2001, lo vuole portare in ritiro ma le società non trovano l’accordo e, alle buste, l’Empoli offre un milione di lire in più (avete letto bene, lire) ed è suo. L’anno dopo, sempre in coppia con Antonio Di Natale porta l’Empoli in A e trascina l’Under 21 di Gentile alle semifinali dell’Europeo di categoria. Il Middlesbrough lo strappa a suon di milioni (13, stavolta di euro) e lo porta a vincere una Coppa di Lega e giocare una finale di Coppa Uefa (2006, persa 4-0 contro il Siviglia ad Eindhoven). Tre stagioni e mezzo nel Regno Unito, a metà tra luci e ombre e il soprannome di Big Mac, in mezzo Parma e Siena. In Piazza del Campo tornerà dal 2007 al 2010 in Serie A, poi Palermo e Sampdoria, prima del ritorno in azzurro nel 2012. La rete del definitivo 3-2 nello spareggio contro il Vicenza, arrivata al 94’, è stato l’inizio di una seconda giovinezza per Maccarone, che ad Empoli ha ritrovato il suo ambiente e con Maurizio Sarri ha centrato il ritorno in A nel 2014. Ora il rinnovo e la voglia di giocare sempre intatta. Con l’Empoli.
 
Foto: zimbio.com