DAL CUORE DELL’AFRICA AL DEBUTTO IN SERIE A: CAPRADOSSI, IL NUOVO CHE AVANZA IN CASA ROMA

Il calcio è sempre pieno di sorprese e quando meno te lo aspetti, come nella vita, arrivano le più grandi soddisfazioni personali. Chiedere a Elio Capradossi per credere, giovane e promettente centrale difensivo che ieri ha fatto il suo debutto assoluto in Serie A con la maglia della Roma. Debutto bagnato anche con una prestazione positiva condita da una vittoria importante quanto determinante in chiave terzo posto e qualificazione diretta in Champions League. Capradossi nasce a Kampala, capitale dell’Uganda, l’11 marzo del 1996 da padre italiano e madre congolese. Si trasferisce in Italia già all’età di 2 anni e dopo poco tempo inizia a innamorarsi del calcio e a rincorrere un pallone per le strade della Capitale. Cosa non proprio scontata dato che suo padre è stato un ex direttore di una squadra di rugby di Roma. Ma alla palla ovale, Capradossi preferisce il pallone sferico. Nel 2002 sostiene e supera a pieni voti un provino, nemmeno a farlo apposta, con la Lazio. Ma si tratta soltanto di un’esperienza passeggera perché l’anno successivo il promettente difensore passa alla Lodigiani, club in cui cresce davvero tanto e plasma il suo talento restandoci fino al 2010, anno in cui si fa notare dalla Roma. Il club giallorosso, sempre attento al mondo giovanile, resta stregato dalle sue gesta e dalle sue doti: forza fisica, capacità di lettura, buon anticipo e personalità in fase di impostazione dalle retrovie. Capradossi firma e inizia un nuovo percorso, il più importante della sua vita che lo porterà a calcare, come accaduto ieri, i campi della Serie A.



Con la Roma compie l’intera trafila fino ad arrivare nella formazione Primavera sotto l’illustre e formativa guida del tecnico Alberto De Rossi che gli affida le chiavi del pacchetto arretrato. Nella stagione 2015-2016, a suon di grandi e ammirevoli prestazioni, contribuisce alla conquista del campionato con tanto di fascia da capitano legata al braccio. Sintomo di infinita maturità, ma su questo c’erano veramente pochi dubbi dato che, sin da subito, il classe 1996 aveva dimostrato di avere grinta da vendere. Capradossi, oltre alle sue doti evidenti e apprezzabili sul rettangolo verde, si rende determinante fuori dal campo divenendo un uomo spogliatoio e un vero leader. La Roma intuisce che potrebbe avere tra le mani il centrale del futuro e decide di mandarlo via in prestito per consentirgli di fare un po’ di esperienza. Così, nell’estate del 2016, a prelevarlo è il Bari: una piazza calda, affamata di calcio e ricca di passione. Il posto giusto, dunque, per poter accumulare esperienza e maturare sotto tutti gli aspetti. L’italo-ugandese, nel frattempo entrato nel giro della Nazionale Under 21 azzurra, riesce pian piano a imporsi e a ritagliarsi il proprio spazio all’interno dell’undici titolare. Esordisce al “San Nicola” nella sfida disputata contro il Benevento e al termine della stagione totalizza ben 23 presenze. Quest’anno resta in biancorosso, sempre in prestito, e dopo 11 presenze lo scorso gennaio rientra alla base e, quindi, nella Capitale mettendosi a completa disposizione di Eusebio Di Francesco. Il tecnico giallorosso apprezza le sue capacità e ne parla spesso bene, Capradossi continua ad allenarsi al fianco di Fazio, Manolas e Juan Jesus cercando di imparare ancor di più i segreti del mestiere. Ieri, però, è arrivata la tanto attesa occasione: Manolas dà forfait durante il riscaldamento di Cagliari e al suo posto gioca proprio lui. Una favola conclusasi a lieto fine, con il successo dei giallorossi per 1-0 con rete di Under. Capradossi resta in campo per 69 minuti e successivamente viene sostituito da Jonathan Silva, ma il ricordo dell’intera serata resterà indelebile: “Sono contento della mia prestazione e la dedico a mio padre, che festeggia il compleanno, bello fargli questo regalo. Tutti mi hanno aiutato incitandomi. Io sono romanista e quindi all’inizio non ci credevo, è stato emozionante”, queste le parole del difensore rilasciate al termine dell’incontro. Un mix di fame e umiltà che l’hanno fatto arrivare nel calcio che conta nonostante la giovane età. E molto probabilmente, quella di ieri, è stata soltanto la prima volta di una lunga serie nel massimo campionato. Capradossi, il nuovo che avanza in casa Roma.

Foto: Roma Twitter