Bonaventura, rampa di lancio

 



Le giovanili dell’Atalanta sono tra le più apprezzate nel mondo calcistico. Grazie all’accurato lavoro dello staff bergamasco, dalla “cantera” lombarda escono giovani promesse che poi faranno la fortuna dei grandi club. Guarente, Pazzini, Montolivo ne sono un esempio. A questi bisogna aggiungere anche Giacomo Bonaventura, centrocampista classe 1989, diventato uno dei punti fermi del centrocampo atalantino.

La sua storia con la “Dea” ha inizio nel 2004 quando viene “parcheggiato” al Margine Coperta, società-satellite degli orobici in Toscana. Qui le sue doti non tardano a mostrarsi e un anno dopo viene richiamato dalla società per entrare a far parte delle giovanili. Il suo debutto in A non tarda ad arrivare: nel 2008 scende in campo nella vittoria contro il Livorno per 3-2. Una partita che verrà ricordata più che per il suo debutto, per le polemiche che scaturirono a fine match. I gemelli Filippini infatti si scagliarono contro Padoin, autore del 3-2 finale , reo di aver segnato un gol “inutile” a loro dire visto che condannò gli amaranto alla retrocessione.



L’anno dopo Bonaventura viene aggregato in pianta stabile alla prima squadra, ma trova poco spazio. Meglio quindi andare in prestito al Pergocrema per maturare. La fortuna però non lo aiuta visto che dopo poche partita si infortuna e riesce a collezionare soltanto quattro presenze. Ritornato alla base, vi resta solo pochi mesi. L’Atalanta non crede ancora nelle sue potenzialità e lo spedisce al Padova dove diventa un titolare inamovibile. L’unico gol realizzato in Veneto aiuterà la sua squadra a evitare la retrocessione nello spareggio contro la Triestina.

Incredibilmente, il Padova non esercita il riscatto e Bonaventura torna all’Atalanta, firma il rinnovo fino al 2015, e trova in Colantuono un alleato prezioso per la sua crescita. Da esterno viene spostato a trequartista e questo gioverà molto sotto il profilo delle reti segnate. Non a caso in estate Fiorentina e Roma hanno sondato più di una volta il terreno per accaparrarsi le sue prestazioni, ma dai bergamaschi è sempre arrivato un no secco e deciso. Lui sogna il Chelsea o la Juventus, ma per ora riempie di gioia i cuori nerazzurri.