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VICTOR VALDÉS, FUORI DAL TUNNEL C’È IL RIVERSIDE

08.07.2016 | 10:46

“Orgoglioso di far parte del Boro. Per me oggi inizia una nuova sfida”, queste le prime parole – cinguettate via Twitter –  da Victor Valdés dopo l’ufficializzazione del contratto biennale siglato da svincolato con il Middlesbrough, appena tornato in Premier League dopo 7 anni. Un mercato ambizioso sin qui, quello della blasonata matricola, certificato anche dalle onerose operazioni che hanno portato a vestire la maglia del Boro Viktor Fischer, prelevato dall’Ajax, e l’ormai ex Atalanta Marten De Roon, con Bernardo Espinosa e Jordan McGhee a completare l’attuale quadro dei nuovi acquisti. Per Valdés il modo migliore per archiviare due anni e mezzo da horror. Il 26 marzo del 2014, quando si ruppe il legamento crociato contro il Celta Vigo, aveva già ampiamente comunicato al Barcellona la volontà di non rinnovare l’accordo che sarebbe scaduto tre mesi più tardi. La società presieduta da Bartomeu fu estremamente signorile nell’offrirgli nuovamente il rinnovo quando era in stampelle (non era tenuta, per quanto Victor avesse contribuito a scrivere la storia al Camp Nou), ma il portiere coerentemente non tornò sui propri passi, ignaro che da quel momento avrebbe imboccato un tunnel ben più lungo dei 6 mesi di stop inizialmente diagnosticatigli. Dietro quei coraggiosi rifiuti opposti al Barça c’era infatti il Monaco, all’epoca iper munifico, che poi però si rimangiò la parola dopo che le visite mediche non diedero riscontri confortanti sui tempi di recupero. Il 23 ottobre successivo uno spiraglio di luce, con il Manchester United ad accoglierlo tra le proprie fila per fargli completare la riabilitazione, in vista del tesseramento ufficializzato l’8 gennaio del 2015 (accordo fino al 30 giugno 2016). L’estremo difensore iberico sapeva che all’Old Trafford avrebbe fatto da secondo al connazionale De Gea, ma non poteva certo immaginare che avrebbe raggranellato appena 2 presenze (per complessivi 106 minuti) con la maglia dei Red Devils. Puntualmente ignorato da Van Gaal, anche per le competizioni diverse dalla Premier, Victor è stato costretto a subire anche l’onta del declassamento nella squadra Under 21: uno smacco che proprio non andò giù al guardameta  catalano, che non mancò di far constare il proprio disappunto via social, sia pur con eleganza. Il 24 gennaio del 2016 il trasferimento allo Standard Liegi, Coppa del Belgio in bacheca ed a seguire interruzione anticipata del prestito datata 29 aprile, ossia due mesi prima dello spirare del vincolo con lo United. Riepilogata l’ultima – negativa – fase, andiamo a ripercorrere i momenti più belli della carriera del nostro personaggio del giorno.

 

Victor Valdés Arribas nasce il 14 gennaio del 1982 a L’Hospitalet, alle porte di Barcellona.  Catalano doc, non a caso protagonista dal 2001 – seppur sporadicamente – tra i pali della selezione della Catalogna, rappresentativa mai riconosciuta da UEFA e FIFA nonostante i 111 anni di storia della Federació de Futbol. Con la Nazionale spagnola, invece, il portiere nato sulla riva sinistra del Llobregat ha accumulato 20 presenze da titolare, con prima convocazione (salvo una sporadica chiamata d’emergenza nel 2005, per far numero dopo un infortunio occorso all’eterno rivale Casillas) datata addirittura giugno 2010, praticamente quando già aveva vinto tutto il possibile e immaginabile. In bacheca un Europeo e un Mondiale con la Roja, senza però scendere in campo. Tornando al discorso club, fatta eccezione per una parentesi nel vivaio del Tenerife (dove si trasferì per tre anni con la famiglia), il neo guardiano dei pali del Boro fino al 2014 ha difeso sempre gli stessi colori, quelli blaugrana, consacrandosi ai massimi livelli con la casacca della squadra della vita. Da canterano de La Masia. Nel 2000 si fa le ossa nel Juvenil, dopodiché vola felino tra i legni del Barça B in Segunda División, nella stagione 2002-03 Van Gaal lo alterna tra i pali con Roberto Bonano, ma dall’annata seguente Victor non sfilerà più i guanti da titolare: 536 le gare ufficiali disputate con la gloriosa camiseta azulgrana, da urlo il palmarés: 3 Champions League, 2 Mondiali per Club, 2 Supercoppe Uefa, 6 Liga, 2 Coppe del Re e 6 Supercoppe di Spagna. A livello individuale, 5 volte vincitore dell’ambitissimo Trofeo Zamora assegnato annualmente al miglior portiere del campionato (record detenuto in coabitazione con Antoni Ramallets), nonché primatista di imbattibilità (895 minuti) nella ultracentenaria storia del club culé. Struttura fisica non eccezionale per un numero uno (183 cm per 78 kg), come diversi altri illustri specialisti (Peruzzi, Barthez, lo stesso Casillas tra gli altri) riusciti comunque a lasciare tracce vincenti senza superare i 185 cm, ma qualità innegabili quando supportate dalla miglior condizione. Adesso la nuova chance alle latitudini del Riverside Stadium, alla corte di Aitor Karanka. E Victor Valdés, c’è da scommetterci, farà di tutto per cancellare gli ultimi 27 orribili mesi e dimostrare di poter chiudere ancora la porta a doppia mandata in un torneo quotatissimo, come la Premier League. D’altronde, si sa, 34 anni per un portiere non sono poi così tanti.

Foto: Twitter Victor Valdés