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VERSATILITÀ, TALENTO E GOL: EMILIANO RIGONI, L’ORO DI MANCINI

20.10.2017 | 10:15

Emiliano Rigoni

Lo Zenit di Roberto Mancini continua la sua corsa a punteggio pieno nel girone L di Europa League. Il club russo passa anche contro il Rosenborg: 3-1 il risultato finale, con Emiliano Rigoni assoluto protagonista del match. Il centrocampista offensivo classe 1993, uno dei cinque titolari argentini del Mancio, diventato uomo chiave anche nella Seleccion di Sampaoli, sblocca la contesa dopo appena 1′, su cross di Kokorin. Sembra l’inizio di una goleada, invece bisogna aspettare il 68′ per il raddoppio, ancora di Rigoni, che beffa il portiere avversario con un pallonetto. Al 75′ arriva anche il tris russo, sempre firmato Rigoni, che regala a Mancini tre punti d’oro e si porta a casa il pallone. Per il duttile esterno argentino si tratta di un avvio da urlo in Europa League: cinque gol nelle prime tre giornate. A segno nel debutto contro il Vardar, poi con la Real Sociedad e per finire la spettacolare tripletta ai danni del Rosenborg. Mancini si gode Rigoni, è lui l’uomo copertina dello Zenit formato Europa League.

Emiliano Ariel Rigoni è nato a Colonia Caroya il 4 febbraio del 1993. Cresciuto nel Belgrano, dove si era affermato anche l’ex palermitano Franco Vazquez, nella prima parte della sua carriera veniva impiegato quasi esclusivamente nella posizione di mezzala. Ha trovato la sua consacrazione nel 4-3-3 e nel 4-2-3-1 di Gabriel Milito e Ariel Holan, i due allenatori che hanno accompagnato la sua rapida ascesa nell’Independiente. Il suo nome è entrato presto nell’agenda di tanti top club europei (tra cui diverse società italiane) attirati dalle prestazioni di quel giocatore riscoperto trequartista e che ha dimostrato di poter ricoprire anche il ruolo di esterno offensivo. Nell’ultimo campionato argentino, vinto dal Boca Juniors, Rigoni ha segnato ben 11 reti, diventando uno dei talenti più corteggiati in Sudamerica. Tra le tante squadre interessate, c’era anche il River Plate, ma il classe ’93 non ci ha impiegato troppo tempo per far capire la sua volontà: “Non cambierò maglia in Argentina, non avrebbe senso lasciare l’Independiente per giocare qui con un altro club. Io sono affascinato dal calcio europeo”. Detto, fatto. La super stagione di Emiliano Rigoni non è passata inosservata nel Vecchio Continente, con lo Zenit San Pietroburgo che ha sborsato circa 10 milioni di euro per assicurarsi le sue prestazioni.

L’incredibile versatilità è stato senza dubbio il fattore determinante della crescita di Rigoni. Nasce come volante di corsa e qualità, utilizzato per lo più da mezzala o laterale nel Belgrano di Zielinski, si evolve come esterno più puro con l’Independiente e matura un’importante concezione dello spazio nella sua copertura del campo. Versatile anche tecnicamente, non solo come posizione in campo. La sua qualità principale infatti è quella di essere totalmente ambidestro: tocca il pallone indifferentemente con entrambi i piedi e addirittura sulle palle da fermo calcia – e spesso segna – sia di destro che di sinistro. Zielinski lo aveva lanciato, Gaby Milito lo ha inquadrato ma è sotto la guida di Ariel Holan che Rigoni è totalmente esploso. L’ex allenatore del Defensa Y Justicia lo ha sgrezzato tecnicamente e inquadrato a livello tattico fino a portarlo ad essere l’ottimo calciatore che è ora. Attualmente viene utilizzato come esterno offensivo nel 4-3-3 (o 4-2-3-1) plasmato da Mancini e occupa senza farsi problemi entrambe le fasce visto che le sue proprietà tecniche gli consentono di potersi adattare a qualsiasi lato del campo. La sua completezza tecnica abbinata ad un ottimo palleggio lo rendono un esterno completo e molto imprevedibile: sa infatti sfruttare le qualità e la velocità sia per tagliare verso il centro del campo, sia per attaccare la linea di fondo. I gol che ha segnato nell’ultima stagione in Argentina – ben 11 in 30 presenze – sono arrivati soprattutto grazie al senso della posizione e alla capacità di saper arrivare al momento giusto sul pallone, oltre che per la rapidità di esecuzione. Una crescita vertiginosa quella che ha portato Emiliano Rigoni a diventare uno dei migliori esterni offensivi in circolazione nel panorama calcistico sudamericano. E ora il classe ’93 brilla sotto gli occhi di Mancini: per il momento nessun centro nelle prime tre presenze in campionato, ma sono ben 5 le reti messe a segno nelle tre giornate finora disputate in Europa League. Cinque gol in appena 189 minuti disputati, per una media di una rete ogni 38 minuti. Numeri eccezionali, che hanno permesso a Rigoni di volare in vetta alla classifica marcatori della competizione continentale. I tifosi dello Zenit si augurano che il proprio gioiello continui a trovare la via della rete con questa frequenza pazzesca, con la speranza che si sblocchi anche in Premier Liga. D’altronde, Rigoni ha le qualità per fare bene in qualsiasi campionato europeo. E siamo sicuri che non farà troppa fatica a dimostrarlo.

 

Foto: Twitter ufficiale Zenit