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Verona, che sorpresa: il punto di forza è la difesa di “sconosciuti”

10.10.2019 | 11:11

Tra le neopromosse, il Verona è sicuramente quella che in questo inizio di campionato ha stupito maggiormente. Gli scaligeri sono esattamente a metà classifica e hanno raccolto nove punti in sette giornate, uno in meno del Torino e tanti quanti il Milan, per capirsi. I dati più sorprendenti, però, la squadra di Ivan Juric li ha raccolti in fase difensiva. I gol concessi sono stati cinque ovvero solamente uno in più dell’Inter in cima a questa speciale classifica e ben due in meno della Juventus capolista. Per tiri in porta concessi, poi, l’Hellas non ha addirittura rivali in campionato. Così come per contrasti persi dai suoi giocatori. Merito sicuramente dell’organizzazione senza palla inculcata dal tecnico croato, ma anche dalla capacità dei singoli interpreti di metterla in pratica nel migliore dei modi, con aggressività e senza paura di scalare in avanti e togliere tempi di gioco all’avversario. E pensare che, tra tutte le piccole della nostra Serie A, il Verona era la squadra che più aveva confuso gli addetti ai lavori per i nomi nella propria rosa, spesso difficili da pronunciare ma soprattutto senza grande esperienza ad alti livelli. Bocchetti ne aveva più di tutti ma non ha praticamente quasi mai giocato. Il secondo della lista è Gunter, che comunque al Genoa non aveva giocato tantissimo. Rrhamani aveva militato finora solo in campionati balcanici, che non sono tra i più competitivi d’Europa, Dawidowicz era arrivato solo fino alla Serie B con il Palermo. E poi c’è Kumbulla, che a 19 anni si è preso il Verona in cui è cresciuto, ma che prima della stagione corrente aveva collezionato una sola presenza tra i “grandi”, in cadetteria. Tutti giocatori che al grande pubblico erano sconosciuti o quasi. D’altronde, le basse aspettative sono le migliori fondamenta possibili per evitare pressioni e poter lasciare tutti a bocca aperta.

Foto: twitter Verona