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Uefa, sospeso fino al 30 giugno il quarto uomo di PSG-Basaksehir

08.03.2021 | 17:35

L’arbitro rumeno Sebastian Constantin Coltescu, sotto accusa per razzismo durante la partita di Champions League Psg-Basaksehir dell’8 dicembre scorso, gara che fu sospesa e portata a termine il giorno successivo, è stato sospeso fino alla fine della stagione 2020/2021 (30 giugno).

Lo ha annunciato la UEFA in un comunicato, a seguito di un’indagine condotta da un Ispettore Etico e Disciplinare.

Questo il comunicato ufficiale:

“A seguito di un’indagine condotta da un Ispettore Etico e Disciplinare UEFA – si legge in una nota dell’Uefa – in merito agli eventi che hanno portato all’abbandono della partita di UEFA Champions League 2020/21 tra Paris Saint-Germain e İstanbul Basaksehir FK l’8 dicembre 2020 e il successivo procedimento contro gli ufficiali di gara Mr. Sebastian Constantin Coltescu e Mr. Octavian Sovre, l’Organo Disciplinare, Etico e di Controllo UEFA (CEDB) hanno preso la seguente decisione:

  • Sospendere il Sig. Sebastian Constantin Coltescu dall’espletamento della funzione di arbitro fino alla fine della stagione 2020/21, ossia fino al 30 giugno 2021, per violazione dell’articolo 11 (1) del Regolamento Disciplinare UEFA (DR) e dell’articolo 6 (1) dei Termini e condizioni generali per gli arbitri che arbitrano le partite UEFA (GTC), ovvero per comportamento inappropriato durante una partita UEFA per la quale è stato nominato.
  • Ordinare al signor Sebastian Constantin Coltescu di partecipare a un programma educativo prima del 30 giugno 2021 alle condizioni stabilite dai servizi arbitrali UEFA.
  • Per rimproverare il signor Octavian Sovre per la violazione dell’articolo 11 (1) DR e dell’articolo 6 (1) dei Termini e condizioni generali per gli arbitri che arbitrano le partite UEFA, ovvero per comportamento inappropriato durante una partita UEFA per la quale è stato nominato.
  • Ordinare al signor Octavian Sovre di partecipare a un programma educativo il prima possibile ma prima del 30 giugno 2021 alle condizioni stabilite dai servizi arbitrali UEFA.

“Con questa decisione, il CEDB ha quindi ritenuto che entrambi gli ufficiali di gara abbiano violato gli articoli 11 (1) DR e 6 (1) CG (obbligo di comportarsi in modo appropriato), ma non l’articolo 14 DR (razzismo e altri comportamenti discriminatori)”, prosegue l’Uefa.

“Il CEDB ha anche concordato che gli arbitri UEFA dovrebbero essere adeguatamente e specificamente formati per prendere decisioni migliori sulla scelta della lingua e delle parole da utilizzare nelle competizioni UEFA. Nel contesto internazionale, l’uso corretto del linguaggio è essenziale per evitare situazioni come quelle che si sono verificate nella suddetta partita”.

“In relazione alla stessa partita e all’espulsione del vice allenatore dell’İstanbul Başakşehir FK, signor Pierre Achille Webo, avvenuta prima degli incidenti che hanno scatenato le sanzioni di cui sopra e quindi non sono stati provocati, il CEDB ha preso la seguente decisione:
  • sospendere il vice allenatore dell’İstanbul Başakşehir FK, il signor Pierre Achille Webo, per una (1) partita di competizioni UEFA a cui avrebbe altrimenti partecipato, per comportamento antisportivo”.

Foto: Sito ufficiale Uefa