Toto panchina Barça, Luis Enrique nato con la camicia

Anche in Spagna si vive di calcio e la stampa, più o meno apertamente, si schiera, lancia campagne, spera di incidere e talvolta ci riesce. Lo abbiamo visto l’anno scorso per José Mourinho, allontanato dal Real Madrid prima dai giornalisti che da Florentino Perez. Lo vediamo in questi mesi con il tormentone Messi: rinnovo iper faraonico o cessione dalla quale ricavare i proventi per rifondare con campionissimi ? Il dibattito è aperto.

Restando in ambito Barcellona, naturalmente tiene banco la vicenda allenatore. Gerardo Martino, a dispetto delle dichiarazioni di facciata, dovrebbe essere al capolinea e il club intende adesso restaurare la consolidata filosofia “il Barça ai blaugrana”. Anche perché top mister del calibro di Klopp hanno già pubblicamente spento qualsiasi voce al riguardo. Si potrebbe pescare in un mare pieno di pesci, tanti sono i tecnici – già con buona esperienza – che conoscono bene l’ambiente culé: da Laudrup a Ronald Koeman, passando per Frank De Boer (in orbita Tottenham, come vi abbiamo raccontato). Eppure in Catalogna comanda il partito di Luis Enrique, che, dopo aver fatto bene nella cantera della Masia, non si è affatto confermato alla Roma (il suo “progetto” è rimasto sulla carta) e quest’anno ha raggiunto una tranquilla salvezza alla guida del Celta Vigo. Il quotidiano Sport, solitamente ben informato sulle questioni azulgrana, lo considera decisamente in pole per la prossima guida tecnica.

Lucho ricorda un po’ Villas-Boas, nato con la camicia. Quanto meno, però, il portoghese aveva vinto tutto il possibile in quell’annata al Porto che costituisce tuttora una rendita vitalizia. Mentre lo spagnolo, ammesso che alle indiscrezioni seguano i fatti, avrebbe davvero tutto da dimostrare. E un’altra scommessa totale, dopo quella forzata de El Tata (che arrivò soltanto perché tra i pochissimi disponibili dopo l’abbandono del compianto Tito Vilanova) potrebbe essere un azzardo.