Ultimo aggiornamento: venerdi' 19 aprile 2024 21:43

Spalletti: “Astra Giurgiu? Siamo più forti, ma dobbiamo dimostrarlo. Voglio persone competenti, in società…”

28.09.2016 | 17:20

Il tecnico della Roma Luciano Spalletti parla in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League: “Dopo la sconfitta di Torino aa squadra è dispiaciuta per la prestazione. Quando si perde così si sente tutta dentro la testa. Bisogna fare attenzione a fare le analisi, che vanno approfondite ma non devono incutere timori. Ci sono stati segnali in passato che hanno mostrato come la squadra può intimorirsi e poi subire, anche in base alla reazione dell’ambiente. La tifoseria non è contenta del gioco attuale, dei nostri risultati. Nella presa di posizione dell’approfondimento, voglio essere quello che approfondisce di più dettagliatamente ma senza appesantire la squadra dal punto di vista fisico e mentale. Siamo stati lì, abbiamo espresso il discorso di comportamento di squadra. Siamo stati molto in campo, poi abbiamo fatto anche allenamento. Serve anche un certo recupero. In queste 36-48 ore prima della gara bisogna alleggerire il carico, altrimenti si rischia di farsi male. Dopo la gara verranno approfonditi altri concetti, però i ragazzi sono consapevoli. Noi siamo professionisti, ci dobbiamo comportare in modo inappuntabile come impegno. I ragazzi sono consapevoli e hanno voglia di rimettere a posto le cose. L’Astra Giurgiu? L’ho vista io, i miei collaboratori. Ne abbiamo parlato e discusso in queste ore che siamo stati qui. È una squadra che ha vinto le ultime due gare, in ogni tipo di calcio c’è un certo entusiasmo. Sono in salute fisicamente e mentalmente. Il loro allenatore ha fatto una carriera particolare, ha cambiato spesso squadra e sa organizzare le situazioni. Sa cambiare anche veste alla sua formazione. Gioca con tre dietro, poi ne ha messi quattro. Questo è un club che ha vinto il campionato l’anno scorso, ha calciatori che hanno fatto un decorso internazionale sotto l’aspetto di gare giocate e carriera internazionale. Alibec è un attaccante interessante, non ha firmato per la Steaua ma sembra che sia stato acquistato. Vive un momento importante, è un calciatore che ha i colpi. Parte spostato sul nostro centrosinistra, forte fisicamente. Ha numeri per mandare dentro i compagni ma anche per finalizzare l’azione. Credo che vengano qui a fare una gara d’attesa, di attenzione. Poi proveranno a sfruttare l’episodio che può capitargli. Diventa ancora di più insidioso, perché non saranno spazi e proveranno a verticalizzare una volta recuperata palla. La Roma è più forte di loro, ma poi c’è sempre da metterlo in pratica (ride, ndr). Le scorie dell’eliminazione in Champions? È chiaro che è una di quelle cose dure da buttare giù. Vorrei rivolgermi soprattutto al futuro, anche se quella gara fa male. È lì che passerò il resto della mia vita, nel futuro (ride, ndr). La mia possibilità di restare a vivere a Roma passa da lì, dai prossimi risultati della Roma. Non sono deluso dai calciatori. Se pensassi questo, la prima delusione sarebbe verso me stesso. Perché credo in loro e li ho scelti io. E sarà così fino a quando resterò io. È la mia squadra, lo sarà ancora. Qualche brutto risultato dipende dalle mie scelte, non da loro. I ragazzi hanno qualità, sia professionali che di giocate, ma anche qualità mentali. Perché l’ho visto. Qualcuno ha una età diversa, forse meno maturo. A volte si fa riferimento per migliorare anche questo. Ma la squadra è forte sotto tutti gli aspetti e resterà forte fino a quando resto alla Roma. A me non sembra che siano state dette grandi cose dagli ex calciatori. È chiaro che a Roma si gioca anche sulla forza interiore. È sempre così sulla carta. Si prova a dipingere la propria forza superiore, che non dipende da se stessi ma da qualcuno. Non mi interessa nemmeno, io conosco il mio lavoro e quello che deve essere per la Roma. A un certo punto bisogna fare delle scelte e usare i calciatori che si ritengono più forti. Posso trovare tante scuse per un calciatore che non metto tra i titolari. Di conseguenza si va verso quella strada lì, a prescindere dal pensiero e dalle esternazioni di altre persone. Alla base deve esserci attenzione prima di parlare, ma poi dipende da chi vuole accusare. Io so cosa fare, devo scegliere e provare a creare una Roma sempre più forte. Solo così posso provare a vincere. Anche se ci sono situazioni di mercato che vengono determinate dai soldi, a volte. Tu penalizzi una cosa per potenziarne un’altra, ma il senso è sempre quello di provare a migliorare. Nel mio lavoro non ho bisogno di tantissimi collaboratori o di un numero di persone che deve intervenire in quello che deve essere il mio ruolo. Ma ho bisogno di persone competenti, con un buon dialogo. Con questa società ce l’ho. Non voglio troppe interferenze nel mio ruolo, come non vado a interferire nel ruolo della società. Ma tutti siamo uniti nello stesso intento, per migliorare la squadra e conquistare risultati da Roma. Per rendere felice anche il pubblico”.

Foto: Roma Twitter