SIMONE, ERA SCRITTO

10/06/2025 | 21:45:19

article-post

Simone Inzaghi lascia l’Inter e va all’Al Hilal: era scritto. Mercoledì scorso, in piena diretta su Sportitalia, mi avevano chiesto le percentuali che in certi casi è meglio lasciare a casa. Mi ero esposto con un 30 per cento, a tre giorni dalla finale di Champions, il naufragio di Monaco di Baviera ha fatto il resto. Simone avrebbe voluto lasciare da vincitore, non c’è riuscito. Ma dinanzi a una cascata di milioni (25 milioni a stagione, contratto biennale) ci sarebbe stato poco da fare. Soprattutto: quando sei a fine ciclo, devi fartene una ragione e stop. Sono stati quattro anni belli, con la bacheca ricca ma non ricchissima, con il rimpianto di non aver conquistato qualche scudetto in più. Gli amici di Inzaghi lo onorino, e lo facciamo anche noi, per senso di appartenenza e lavoro. Senza fare distinzioni sui budget mercato degli altri: è così da una vita, non c’entra nulla, soltanto spazzatura.

Un giorno lontano, magari quando sarà andato in pensione, Antonio Conte spiegherà per quale motivo ha dato il due di picche alla Juve per restare al Napoli. Mercoledì scorso ci eravamo lasciati con il pressing bianconero in corso, con Conte molto sensibile e sul punto di aprire definitivamente al vecchio amore. Ci eravamo lasciati con un “teniamo quel minimo di precauzione necessaria” perché funziona così. I maligni dicono che ha utilizzato la Juve per convincere il Napoli a dargli tutte le garanzie e ad esaudire qualsiasi richiesta, ma sono maligni… I benigni ribaltano il campo, sostenendo che l’affetto di Napoli, il perfetto comportamento di De Laurentiis e i continui dialoghi con Manna siano stati passaggi decisivi per spedire al mittente qualsiasi spiegazione. Ripeto, senza andare oltre: un giorno lontano, quando Conte andrà in pensione, sarà lui magari a spiegare per quale motivo abbia aperto la porta alla Juve per poi sbattergliela in faccia senza aspettare mezzo minuto in più. La Juve è rimasta in mutande, non ha approfondito casting con altri allenatori malgrado una miriade di nomi nell’ultima settimana, sarebbe più giusto regalare una carezza a Tudor piuttosto che maltrattarlo così. Se il Napoli la scorsa estate ha fatto un mercato da 130-140 milioni, aspettiamoci una sessione con cifre ancora più alte, non fosse altro perché il club deve ancora spendere i soldi incassati da Kvaratskhelia (un settantino…) e aspetta di prendere quelli che sanciranno il definitivo addio a Osimhen. La traduzione di questo discorso è che Kevin De Bruyne, presto sarà il momento delle visite, sarà soltanto la prima spruzzatina di panna su una torta golosissima. Tra i tanti, troppi, nomi emersi nelle ultime ore, consiglierei di tenere quello di Beukema, giochi al rialzo del Bologna permettendo. E di non dimenticare la sagoma di Federico Chiesa che Conte da sempre ritiene sia il miglior esterno offensivo italiano. Il Napoli ci aveva provato un anno fa, ma c’erano pochi margini con la Juve che aveva preferito cederlo al Liverpool. Siccome con Slot il figlio d’arte ha avuto poco spazio e difficilmente il suo minutaggio aumenterà nelle prossime
stagioni, occhio alla concreta possibilità che Federico possa tornare in Italia entrando dalla porta principale.

Ritengo clamoroso (per non dire scandaloso) che siamo qui, al 4 giugno, a distribuire le carte per completare il valzer degli allenatori. Per fortuna Lazio e Roma hanno risolto: Lotito si è rivolto a Maurizio Sarri per un ritorno attesissimo dalla gente biancoceleste; presto la Roma annuncerà Gasperini. La domanda è: ma si può fare mercato se non hai un direttore sportivo in organico? Certo, lo ha detto Furlani ancor prima che annunciasse Igli Tare al Milan. E quindi può farlo anche la Juve che deve prendere l’erede di Giuntoli, nel frattempo continua a battere piste note, per esempio Jonathan David. Sarebbe un colpaccio a parametro zero, ma a patto di non tirare troppo la corda perché poi si spezza. Il Napoli aveva in mano le carte per David e fin qui ha ritenuto di non approfondire, l’Inter è presa da altre vicende, della serie “beato chi ha pochi pensieri e si può dedicare al mercato”. Sarà la sessione degli attaccanti: Retegui piace anche alla Juve ma costa almeno sessanta, Bonny è uno dei profili più apprezzati dall’Inter, Hojlund ha voglia di salutare Manchester per tornare in Italia. Ma dateci tutti gli allenatori, rigorosamente al loro posto magari prima di Ferragosto, poi sarà più semplice parlare di mercato. E soprattutto farlo.

instagram al hilal