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Sarri valuta il 4-3-1-2: e pensare che al Napoli quasi gli costò la panchina

24.09.2019 | 12:17

La Juventus è la squadra del nostro campionato con più calciatori in infermeria in questo momento. Per la trasferta di Brescia, infatti, Maurizio Sarri dovrà fare a meno di ben sei giocatori, tra i quali ci sono Cristiano Ronaldo e Douglas Costa. Considerando che il tecnico bianconero ha dichiarato di vedere Bernardeschi più da centrocampista che da ala, le alternative in attacco starebbero portando l’allenatore a considerare l’abbandono temporaneo del 4-3-3 e il ricorso al vecchio 4-3-1-2, con Ramsey dietro alla coppia Dybala-Higuain. Fu questo il modulo che presentò Sarri al grande calcio nel triennio a Empoli, ma fu anche lo stesso che fece paventare l’idea dell’esonero dopo poche partite alla sua prima stagione a Napoli. L’allora tecnico azzurro instaurò infatti nella nuova realtà il suo caro e fedele sistema di gioco impiegando Insigne da trequartista dietro a una coppia d’attacco formata da Higuain e, a giro, dai vari Mertens, Callejon e Gabbiadini. Risultato? Due punti nelle prime tre giornate contro Sassuolo, Sampdoria ed Empoli e panchina già traballante. Così Sarri si rese definitivamente conto di dover assecondare le caratteristiche dei giocatori in rosa e, avendo molte ali d’attacco, scelse il 4-3-3. Il 5-0 rifilato alla Lazio nella giornata successiva aprì ufficialmente il suo triennio partenopeo che lo portò da una dimensione nazionale a una decisamente internazionale. Ora potrebbe compiere il percorso inverso: se alla Juve non essere a punteggio pieno significa paradossalmente già un piccolo fallimento, chissà che ritrovare il 4-3-1-2 non possa portare a Sarri la stessa fortuna giunta abbandonandolo.

Foto: twitter Juventus