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ROBACK VOTA MILAN NEL MITO DI HENRY

12.08.2020 | 15:10

È già cominciata l’avventura in rossonero di Emil Roback, il baby talento svedese sul quale il Milan ha fatto presto a mettere le mani. Sì, perché per accaparrarsi l’attaccante classe 2003, di cui in Svezia si dice un gran bene, i rossoneri hanno dovuto battere la concorrenza di due club altrettanto prestigiosi: Arsenal e Bayern Monaco. Questa mattina le visite mediche, presto la firma sul contratto. Dapprima Emil si farà le ossa nella primavera, poi verrà il momento di capire se trattasi di stella o meteora. Se lo chiedono anche i tifosi rossoneri, che certamente vorrebbero evitare un “rewind” in stile Mastour.
Mi manda Ibra, o forse no. Facile accostare il nome di Roback a quello di Zlatan: entrambi svedesi, entrambi nell’orbita dell’Hammarby, club dove il baby Emil si è formato calcisticamente e dove Ibrahimovic ha investito, diventandone co-proprietario. Spicca, soprattutto, la somiglianza fisica e tecnica: Roback può contare su una stazza non indifferente, 187 centimetri, e le movenze in campo ricordano parecchio lo stile di Ibra. Punta centrale di gran potenza fisica, velocità e agilità nei movimenti, capacità di attaccare la profondità e farsi cercare dai compagni, il tutto condito da una buona predisposizione al dribbling. Questo, almeno, è quello che il diciassettenne ha fatto intravedere nella sua breve carriera: con l’Hammarby il primo contratto e l’esordio tra i professionisti, la prima gavetta in prestito alla società affiliata dell’Ik Frej, e poi l’esperienze con le giovanili U16 e U17 della nazionale svedese (con una tripletta alla Novergia sul curriculum).
Nel cuore e nella mente di Roback però non c’è solo Ibra, anzi. Pare che a ispirarlo sia un altro grande asso del calcio recente: Thierry Henry. Parola di Emil: “Spesso preparo le partite guardando i video delle sue giocate, penso di avere un po’ il suo stile. Era un calciatore estremamente talentuoso”, dice la nuova scommessa del Milan. Che adesso spera di aver puntato sul cavallo giusto.

Foto: profilo Instagram di Roback