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Rastelli torna ad Avellino: “Con la società siamo in linea con gli obiettivi. Bisogna riportare unità nell’ambiente”

26.10.2022 | 17:18

Si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Massimo Rastelli ad Avellino, club in cui torna dopo 7 anni, dove ha ottenuto una promozione in Serie B nel 2012-13 e sfiorato una promozione in Serie A nel 2015, perdendo in semifinale playoff contro il Bologna.
Rastelli si è presentato alla stampa e ai tifosi dopo aver esordito già in campioanto, sabato scorso, nella gara vinta contro la Virtus Francavilla.
Queste le sue parole: “Se ho accettato di ritornare ad Avellino è perchè penso che ci siano le condizioni per poter far bene. E’ bello tornare dove si è stati bene, sono pronto a far bene, e a continuare dove avevamo lasciato”. 
Sulla trattativa: “Enzo De Vito mi aveva chiamato sabato sul tardi, ma stavo già dormendo. Vidi la chiamata domenica mattina, la sua chiamata ha smosso un po’ le acque. Poi ha chiamato il presidente, che ha detto un po’ le parole che volevo sentire e si è acceso il fuoco. Ho giusto chiesto qualche oretta di riflessione, ho detto loro che davo la disponibilità, speravo un giorno di poter lavorare ancora con lui e ci siamo intesi su tutto”. 
Sulla squadra: “L’unico giocatore che avevo già avuto è stato Trotta. Poi conoscevo qualcun altro magari da avversario e conoscendolo via video. Ma la conoscenza vera è quando ci lavori 24 ore su 24, anche conoscendoli caratterialmente. Venerdì scorso è stato solo il primo allenamento prima di Francavilla il giorno dopo. Ho detto loro solo di fare le cose più semplici possibili, evitare di fare cose complicate, lavorando sulla testa, ho detto loro cosa significa la maglia dell’Avellino, cosa vuol dire il simbolo del lupo. Non è solo un logo attaccato alla maglietta. La prima partita è andata bene, poi ci sono tante cose da migliorare. E’ normale che io so cosa mi aspetta. A me non ha regalato mai niente nessuno, sono arrivato in Serie A con sacrificio. Il lavoro non mi spaventa. So che ho lasciato alla fine di un percorso, dove abbiamo provato a raggiungere un sogno. Poi l’unità tra tifosi, squadra e voi giornalisti è fondamentale. Ho sempre avuto massimo rispetto per i giornalisti, non ho mai chiamato perchè ho ricevuto critiche”.
Sugli obiettivi: “A me quello prima del mio arrivo non interessa. Ho valutato i calciatori e ho visto quello che si può migliorare, ci sono difetti ma anche tante cose che possiamo migliorare. Io da spettatore esterno ho seguito le sorti dell’Avellino, secondo me si è iniziati la stagione con un clima ostile, non con entusiasmo, e quindi credo che sia tra i vecchi che tra i nuovi, abbia creato anche difficoltà a creare unità nel gruppo. E questo penso che lo abbia potuto capire Taurino, che ha avuto questo tipo di difficoltà. Sta a me ora compattare il gruppo e cercare di guardare a partita dopo partita, mattoncino dopo mattoncino e a fine stagione tirare le somme. Sempre nel rispetto altrui, e dei ruoli. Il calcio non è una scienza esatta, non si vince subito, la Serie C è uno dei campionati più difficili da vincere. Puoi anche avere la migliore squadra a giugno, ma non è detto che si vinca alla fine”.
Sui fuori rosa: “Forte è stato reintegrato, Scognamiglio e Sbraga si alleneranno con il gruppo. Non mi è mai piaciuto lasciare qualcuno indietro, lavoreranno con la squadra e poi si valuterà”.
Sugli obiettivi: “C’è la stessa visione con la società, abbiamo intrapreso un percorso, che sarà tortuoso e difficile. Da parte mia c’è motivazione e volontà di risollevare una classifica deficitaria e consolidare una crescita. E poi come detto, tireremo le somme, pensando all’oggi, senza guardare troppo in là. Ringrazio la società per lo staff, c’è Dario Rossi ormai mio secondo storico, Fabio Esposito, preparatore atletico, Marco Cossu, che ho conosciuto a Cagliari, e ritrovo Pagotto e Pietro La Porta che sono professionisti esemplare, augurandomi che David Dei riesca a risolvere le sue problematiche, mi auguro che nelle prossime settimane ci raggiunga”.