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Raiola: “Abete dovrebbe vergognarsi”

02.10.2012 | 17:15

Mino Raiola è un fiume in piena senza freni. Quando parla dice spesso delle verità inconfutabili, ma le dichiarazioni che ha rilasciato a Radio Kiss Kiss Napoli sono una pugnalata diretta e senza deviazioni al cuore pulsante del movimento calcistico italiano: la FIGC. “In Italia abbiamo una Federazione con un presidente che non è riuscito a portare a casa gli Europei , che non è riuscito ad aiutare i club a fare gli stadi di proprietà, non ha fatto un solo cambiamento profondo del calcio italiano, eppure è ancora li. Se deve dimettersi? Una persona che non porta a casa gli Europei a vantaggio di Polonia ed Ucraina deve vergognarsi di occupare ancora quella poltrona. Non attacco la persona Abete, ma il suo operato, la sua dirigenza e i fatti si vedono giorno dopo giorno”. Raiola collega il flop del presidente Abete con una preoccupante visione dei prossimi 3-4 anni a livello di diritti TV che, ad oggi, valgono l’80% del fatturato dei grandi club italiani. “Dico da adesso che nei prossimi anni il campionato italiano all’estero sarà venduto come quinto o sesto o settimo prodotto. Oggi le nostre società vantano un grande budget che proviene dalle televisioni, ma tra 3-4 anni non avranno neanche quest’arma. Tutti dobbiamo muoverci per conservare questo giocattolo senza arrivare al disastro totale”. Ma non è finita qui, poiché toccando il discorso Balotelli, Mino Raiola ha fatto anche il punto sulla situazione giovani nel calcio italiano che, senza coraggio, vedono il proprio futuro chiudersi ad imbuto. “In Italia c’è una mentalità sbagliata, si dà poco spazio ai giovani: si guarda troppo al passaporto e poco alla qualità del calciatore. Pochi allenatori hanno il coraggio di far crescere un giovane. Da noi non li facciamo giocare e non a causa delle società: i dirigenti hanno paura di prendere i giovani perché credono che poi gli allenatori li lasciano in panchina e non gli danno la giusta fiducia”.