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RAGATZU DA FAVOLA: IL CAGLIARI NEL DNA E QUEL GOL ATTESO 3000 GIORNI

10.12.2019 | 13:10

Un’altra rimonta, dopo quella clamorosa contro la Samp, che vale un’altra settimana in zona Champions. Il Cagliari non muore mai, lo ha certificato nel pareggio agguantato all’ultimo respiro in casa del Sassuolo: da 0-2 a 2-2, con gol decisivo al 90′ che porta la firma di Daniele Ragatzu, il figliol prodigo tornato a casa. Un gol ritrovato, in Serie A e con la maglia rossoblù, quasi 10 anni dopo l’ultima volta (6 marzo 2011, stadio Dall’Ara, altro 2-2 sulla Via Emilia). Una settimana da favola per il classe ’91, che pochi giorni prima aveva segnato il gol del 2-1 contro la Samp che ha permesso al Cagliari di volare agli ottavi di Coppa Italia.

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. E’ il caso del Cagliari e di Daniele Ragatzu, lui che ha i colori rossoblù nel cuore e nel Dna, e che segnava nel 2010 il suo primo gol al Sant’Elia. Un avvio di carriera che sembrava da predestinato, invece è finita presto in un limbo: i prestiti, i tanti infortuni, le serie minori. Solo nell’ultimo triennio all‘Olbia, in Serie C, Ragatzu è riuscito a trovare una grande continuità. Ora, a distanza di otto anni e mezzo dall’ultima volta, oltre 3000 giorni, Daniele si è ripreso la scena alzando le braccia al cielo e andando subito incontro a chi ha sempre creduto in lui. Uno degli artefici del suo cammino, infatti, è stato Andrea Cossu, ora nello staff rossoblù ma fino a qualche anno fa autentico idolo del giovane attaccante classe 1991 che proprio nell’ex numero 7 si rivede per caratteristiche e imprevedibilità del gioco. I tentativi di inserirlo in prima squadra ci sono stati fin da giovanissimo con l’esordio festeggiato a soli diciassette anni grazie a Max Allegri che nel marzo 2009 lo lanciò in campo contro il Torino. Dopo due anni è arrivato il suo primo gol nella massima serie, sempre in Emilia, il 6 marzo 2011 a Bologna, ad appena vent’anni. Un inizio di carriera da predestinato, ma tra prestiti e categorie inferiori, da Gubbio alla Pro Vercelli passando per Lanciano, la strada si è fatta in salita tanto che alla fine il Cagliari ha deciso di fare un ultimo tentativo in Lega Pro con l’Olbia. Un modo per dargli un’ultima chance ma allo stesso tempo per tenerlo sotto controllo vicino a casa. E in Gallura l’attaccante sardo è di nuovo esploso con 35 reti in tre stagioni. Numeri che, uniti a una nuova prova di maturità, soprattutto caratteriale, hanno convinto il presidente Giulini a riportarlo a casa. E Ragatzu ha ripagato la fiducia a modo suo: tra coppa e campionato, in appena quattro giorni ha messo lo zampino in tre delle quattro reti realizzate dal Cagliari, con due gol e un assist. E’ questa da favola di Daniele Ragatzu nel Cagliari che non muore mai.

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Foto: Twitter ufficiale Cagliari