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Quagliarella: “Io poco egoista, avrei potuto fare più gol. Milan? San Siro sempre emozionante. Su Gattuso e Higuain…”

28.10.2018 | 11:05

Fabio Quagliarella, esperto e sempre rapace attaccante della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: “Il mio rendimento? Ma è solo una questione di maturità gioco più lucido, più sereno. So che devo fare gol, ma non penso soltanto al gol: prima stoppavo, mi giravo e tiravo; adesso stoppo, mi giro e guardo se c’è un compagno libero. Il tiro è la seconda opzione. E comunque sono sempre stato un attaccante mediamente egoista: se fossi stato malato di gol, ne avrei segnati di più. Sono stato anche un po’ sfigato contro Cagliari e Frosinone ci hanno dato un rigore quando ero già uscito. E comunque pesa, certo che pesa. Se a fine primo tempo non ho ancora annusato il gol sono già nervoso, soprattutto lunedì sera dopo Samp- Sassuolo: ho chiuso con zero tiri in porta. Ma poi ho pensato: mica ti puoi inventare sempre qualcosa. A volte mi capita di guardare partite in tv e urlare: “Tira!”. È questione di istinto: forse oggi ce n’è un po’ meno, forse dipende dal maggiore schematismo degli allenatori, che lasciano meno libertà all’estro. O magari dalla paura di essere giudicati: serve la pelle spessa, sapersene fregare di prendersi un po’ di robaccia addosso. Il Milan a San Siro? Emozione, adrenalina: giochi contro una grande squadra e in trasferta, ma zero pressioni. Solo brividi. Gattuso? Di sicuro è arrivato fin lì non solo per la grinta: lui non muore mai, è una macchina da motivazioni, ma il suo Milan, prima di questo momento difficile, giocava anche bene. Higuain? Mi impressiona la sua capacità di trovare il gol in una frazione di secondo. E la perfezione dei movimenti: lui segna, ma se giochi vicino a lui fa segnare anche. Io al Milan? Un accenno di possibilità dopo i primi mesi alla Samp, nel 2006, ma restò un accenno e andai all’Udinese: il Milan aveva Inzaghi, Ronaldo, Kakà… Lo dico sempre a mia mamma: “Se mi avessi fatto nascere qualche anno più tardi, sarei stato a posto”: oggi ti basta fare un mese decente e ti danno già alla Juve, al Milan, all’Inter. Il mio contratto in scadenza? Non ci penso più di tanto, anche perché sarebbe un pensiero condizionante. Sono certo che sarà Ferrero a chiamarmi: troverà lui la soluzione da propormi. Del resto, con il presidente, Romei e tutto il club ho un rapporto tale da non avere dubbi”.

Foto: Twitter Sampdoria